ANCONA - Ancora pochi mesi e il Palaveneto (chiuso da gennaio 2020) entrerà in sala operatoria. Il Comune fa sapere che non ci sono rischi per i fondi Pnrr stanziati sulla rigenerazione urbana. Si procederà seguendo la deadline prestabilita: 2026. Nel frattempo si è provveduto a mettere in sicurezza gli accessi forzati da vandali e sbandati. L’ultimo episodio venerdì mattina, quando qualcuno è entrato all’interno e ha appiccato un incendio nel locale attiguo all’ex piscina. Una situazione diventata insostenibile per i residenti che negli anni hanno visto il quartiere sprofondare nel degrado.
La roadmap
Approvato il progetto definitivo del recupero dello stabile.
Le risorse
Per un attimo si è temuto il peggio, quando dal governo nazionale è sopraggiunta l’intenzione di spostare i fondi Pnrr della rigenerazione urbana su altri capitoli: in particolare il repower, per l’efficientamento energetico. Ciò avrebbe portato sicuramente ad uno stallo del recupero del palazzetto dello sport. Il Comune, dunque, si è subito attivato per avere ragguagli. «Il sindaco ha inviato una lettera al Ministero competente per sapere se questo spostamento avrebbe potuto asciugare le risorse con cui avremmo dovuto sostenere i lavori - racconta Tombolini -. Formalmente non abbiamo ricevuto risposte, ma in via informale, invece, attraverso interlocuzioni con i sottosegretari dei ministeri all’Economia e finanze e Infrastrutture e trasporti, siamo stati rassicurati sul fatto che i progetti in regola con i target e le milestones sarebbero stati comunque finanziati con fondi Pnrr, o altrimenti con risorse proprie dell’Ente». E visto che il progetto di restyling del Palaveneto è in ordine, finora, con il cronoprogramma, si allontana lo spettro della ghigliottina sui fondi. In ballo ci sono 6,6 milioni di euro da Pnrr, per un’opera che complessivamente avrà un costo di 8,3 milioni. «La differenza verrà coperta dal Comune - spiega Tombolini -. Da verificare se con mutui o con altre formule».
Il nuovo stabile
La struttura ospiterà un campo da gioco polivalente e una tribuna da 300 posti. Verranno restituite le sale a tutte le società sportive già ospitate dallo stabile che sarà rigenerato nel pieno rispetto delle normative green, ovvero a consumo energetico quasi zero. Si tratta di un progetto attesissimo da tutto il quartiere, che spera di scacciare via il prima possibile il buco nero portato dal degrado. Quanto accaduto venerdì è solo l’ultimo di una lunga serie di raid che hanno portato il Comune a serrare tutte le finestre al piano terra con tavole di compensato. Oltre a rafforzare i sistemi di sicurezza ai lucchetti dei portelloni in ferro da cui i vandali avevano facile accesso alla struttura.