Scuola, è in arrivo il "Concorsone"
Per le Marche ci sono 1.585 posti

Un concorso pubblico
Un concorso pubblico
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 2 Marzo 2016, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 15:00
ANCONA - Dopo tre mesi di attesa, è uscito il bando del concorso scuola 2016 che permetterà a circa 64 mila insegnanti precari di accedere a cattedre di ruolo dopo anni di supplenze. Nelle Marche, i posti a disposizione saranno 1.585 in totale, divisi per i tre blocchi di concorso.

Una buona notizia, sicuramente, ma gli intoppi sono sempre dietro l’angolo e ancora una volta viene messa in evidenza quella che il segretario generale di Cisl Scuola Marche, Anna Bartolini, chiama la “schizofrenia italiana” riguardo a un settore fondamentale come l’insegnamento. In altre parole, la totale assenza di una “linea di coerenza” sull’organizzazione della scuola, che a ogni cambio di legislatura vede stravolto il metodo di assunzione degli insegnanti. Ma procediamo con ordine.

Gli insegnanti marchigiani avranno accesso, si diceva, a 1.585 cattedre di ruolo in totale delle quali 107 per il sostegno. La novità del concorsone 2016
 
sta proprio nell’aver creato un bando ad hoc per il sostegno, scorporandolo dalle classi di concorso tradizionali. Dei 107 posti a disposizione, sette sono per la scuola dell’infanzia, 74 per la scuola primaria, 12 per la secondaria di primo grado e 14 per quella di secondo grado. Gli altri due bandi che compongono il trittico del concorsone riguardano uno la scuola dell’infanzia e primaria, l’altro le scuole secondarie. E ancora, il primo prevede, nelle Marche, 279 posti per gli insegnanti delle materne e 381 per quelli elementari, mentre il secondo vuole stabilizzare 818 professori di scuole secondarie, medie e superiori, divisi per classi di concorso.
Ma alla buona notizia della stabilizzazione di insegnanti che, dopo anni di precariato, avranno finalmente diritto a una cattedra di ruolo, fa seguito una serie di criticità non trascurabili. Innanzitutto, il ritardo nella pubblicazione del bando - prevista per il 1° dicembre - potrebbe causare ulteriori slittamenti. Il 12 aprile è stato indicato come termine limite per la pubblicazione sul sito del Miur della data d’inizio della prova scritta, ed è quindi probabile che l’inizio del concorso cadrà tra fine aprile e inizio maggio.
“Per i gruppi più numerosi - commenta Bartolini - c’è il rischio che non si riesca a finire tutto per l’avvio dell’anno scolastico”. Altro problema, figlio di quella “schizofrenia italiana” criticata da Bartolini, sta nel fatto che, in Italia, non esistono abilitati per alcune classi di concorso. “Nelle discipline che prevedono figure tecniche e professionalizzanti, come i tecnici dei laboratori di scienze e tecnologie agrarie - osserva - non è mai stato bandito un concorso o un Tfa abilitante, e per accedere al concorsone si deve invece essere abilitati. Alla beffa si unisce l’inganno: queste figure continueranno a lavorare da precarie perché non gli viene dato modo di abilitarsi e accedere alla cattedra di ruolo, e intanto i posti restano vacanti”. Dulcis in fundo, la questione che più di tutte ha infiammato il dibattito: l’inserimento, nella prova scritta, di due quesiti in lingua straniera per cui è richiesto un livello B2. Peso forse eccessivo visto che nella formazione dei docenti non sono previsti crediti di inglese. 

LE SCADENZE
Dallo scorso lunedì sono iniziate le iscrizioni al concorso scuola docenti 2016. Per quanto riguarda i tempi tecnici per la procedura bisognerà attendere il 12 aprile, data in cui verrà pubblicato il calendario delle prove. I candidati avranno 30 giorni di tempo per presentare la domanda on line, fino alle 14 del prossimo 30 marzo. La prova scritta, al computer, sarà composta di otto quesiti: quattro domande aperte e due a risposta chiusa in una lingua straniera a scelta tra inglese, francese, spagnolo e tedesco. Per la prova relativa alla scuola primaria, la lingua dovrà invece obbligatoriamente essere l’inglese. Alla prova scritta, farà seguito l’orale. Per le classi di concorso di lingua straniera, la prova scritta sarà invece interamente nella relativa lingua - così come l’orale - e si comporrà di otto quesiti a risposta aperta. La discrepanza riguarda il fatto che, per chi intenda insegnare lingue comunitarie viene richiesto un livello C1, mentre per gli insegnanti di lingue non comunitarie, come arabo o cinese, basta un livello più basso, il B2.
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