I professori no vax? Organizzano le gite o stanno in biblioteca. Ecco quanti sono. I presidi: «Stanno per finire anche i finanziamenti per pagare tutti i supplenti»

I professori no vax? Organizzano le gite o stanno in biblioteca. Ecco quanti sono. I presidi: «Stanno per finire anche i finanziamenti per pagare tutti i supplenti»
I professori no vax? Organizzano le gite o stanno in biblioteca. Ecco quanti sono. I presidi: «Stanno per finire anche i finanziamenti per pagare tutti i supplenti»
di Andrea Maccarone
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Martedì 5 Aprile 2022, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 16:14

ANCONA - I professori no vax tornano a scuola, ma senza fare lezione. I dirigenti scolastici, nel rispetto delle linee guida ministeriali a seguito della fine dello stato d’emergenza, si ingegnano per trovare loro nuove mansioni. E intanto in classe vanno i supplenti. Ma le risorse economiche per sostenere i contratti del personale covid stanno per finire. Dunque il ritorno alla quasi normalità è un terreno minato dove si aggiungono complicazioni alle difficoltà organizzative in cui versano i dirigenti scolastici. 

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Da una stima fatta su base regionale i docenti non vaccinati alla prese con il rientro a scuola sarebbero intorno all’1-2%. «Una cifra irrisoria - afferma Riccardo Rossini, preside del liceo Marconi di Pesaro e presidente regionale dell’Anp Marche - un paradosso rispetto al 20% di studenti non vaccinati ammessi in aula».

La decisione migliore, secondo il referente regionale dell’Associazione nazionale presidi «sarebbe stata quella di riammettere anche i docenti non vaccinati - spiega Rossini - con l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2». Discorso differente, invece, per il personale Ata. Infatti il nuovo regolamento sottolinea che i dipendenti senza vaccino non devono stare a contatto con gli studenti. E per il lavoro svolto dal personale Ata non è prevista la vicinanza o la condivisione degli ambienti con i ragazzi. Ma per i docenti sì. Ed è per questo che i non aventi il vaccino adesso devono essere riconvertiti in altre mansioni al di fuori dell’insegnamento in presenza. 


Nuovi ruoli 
La difficoltà maggiore per i dirigenti scolastici sarebbe quella di trovare nuovi ruoli in cui impiegare i docenti non vaccinati. «Faremo di tutto per poterli utilizzare al meglio impiegandoli nelle biblioteche - assicura Rossini - nella programmazione dei progetti europei, nella dad, insomma nelle varie aree a seconda delle esigenze delle varie scuole». Oppure «nelle attività organizzative per le visite di istruzione - suggerisce Francesco Savore, preside dell’Istvas di Ancona - o nell’alternanza scuola lavoro». Insomma, in qualunque ambito, fuorché nell’insegnamento in presenza. Ma parallelamente si sta presentando anche un altro problema: quello dei fondi per remunerare i supplenti. Infatti le risorse stanziate dal governo starebbero per terminare. «Dovrà essere fatta una valutazione attenta - continua il presidente dell’Anp Marche - e ci confronteremo con l’Ufficio scolastico regionale». 


Gli istituti
Criticità che molto probabilmente è presente anche negli istituti comprensivi. «Ho convocato una riunione con i dirigenti scolastici per il 13 aprile sul tema dei bambini ucraini che stiamo ospitando sul territorio - spiega l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Ancona, Tiziana Borini- in quell’occasione m’informerò anche sulle altre problematiche».

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