FABRIANO - Vent'anni dalla nascita della Banca degli occhi delle Marche, una struttura sanitaria senza attività di lucro che lavora, conserva e distribuisce i tessuti donati, certificandone la tracciabilità, l’idoneità e la sicurezza.
Ad illustrare il percorso compiuto in 20 anni e le prospettive future di questa importante struttura della sanità marchigiana - con sede a Fabriano - è stato l’assessore e vice presidente della Regione Marche Filippo Saltamartini, insieme con la coordinatrice regionale Trapianti, Francesca De Pace, il dirigente Banca degli occhi, Massimiliano Corneli, il responsabile Uoc Oculistica Area Vasta 2, Stefano Lippera, il primo dirigente della Banca degli occhi, Pietro Torresan, il responsabile Uoc Anestesia e Rianimazione di Fabriano, Cristiano Piangatelli, la direttrice Asur Marche, Nadia Storti. Per l’occasione, ha portato la propria testimonianza Elisabetta Ragaini, ricevente di trapianto di cornea. Presente anche l’assessore regionale alla Cultura e Istruzione, Chiara Biondi.
Banca degli occhi, la storia di Elisabetta: «Così non sono diventata cieca»
«Donare le cornee è un bellissimo gesto di cura, di amore, di coraggio – ha detto Elisabetta Ragaini, ostetrica di Castelplanio e da poco giovane mamma – con il quale ho potuto continuare a vedere e ad avere una vita normale, e fare tutte quelle esperienze che sognavo di fare.
L'assessore Saltamartini: «Sensibilizzare alla donazione»
«Il fabbisogno di cornee nel nostro territorio è maggiore di quanto possiamo disporre attualmente, considerata anche l’elevata percentuale di scarto di materiale perché non idoneo - sottolinea il vice presidente della Regione Marche, Filippo Saltamartini -. La Regione deve dunque muoversi verso una direzione ben precisa: sensibilizzare alla donazione, abbattendo pregiudizi od eventuali ostacoli, ed informare sull’importanza del gesto che si compie. Parliamo di cultura della donazione che deve muovere le basi fin dalla più giovane età, per questo sarà fondamentale il coinvolgimento delle scuole».
Il direttore generale di Asur Marche Nadia Storti ha anticipato il senso di una iniziativa che partirà a dicembre: «Sarà una campagna informativa per cercare di convincere ancora di più la popolazione sull’importanza della donazione. Inoltre, stiamo investendo sulla struttura, sia per quanto riguarda i locali, cercando di renderli più idonei e per permettere così un ulteriore sviluppo dell’attività di raccolta dei tessuti, sia attraverso il potenziamento del personale stesso».
Prossimo obiettivo, ha sottolineato Cristiano Piangatelli, responsabile Anestesia e Rianimazione di Fabriano - area medica che opera in stretto contatto con la Banca degli occhi - è fare diventare quest’ultima Banca degli occhi e dei tessuti, il cui progetto prenderà le mosse a partire dall’anno prossimo.