Spacca e le prossime regionali
"Subito primarie di coalizione"

Spacca e le prossime regionali "Subito primarie di coalizione"
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Lunedì 8 Settembre 2014, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 09:59
ANCONA - Subito le primarie di coalizione in vista delle regionali del 2015. Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca spariglia e di fronte ad un Pd che sembra intento soprattutto a ricucire gli strappi interni, proclamando la necessità di una nuova fase politica e di una nuova figura alla guida della Regione da definire in modo unitario, brucia i tempi per sollecitare «subito le primarie di coalizione». Mancano cinque mesi all'avvio della campagna elettorale e il governatore, in Consiglio regionale dal 1990, in giunta dal 1995 e alla guida della giunta stessa dal 2005, non ricorda di avere mai visto una situazione simile, senza programma, senza coalizione e soprattutto senza candidati alla presidenza. «Sono molto preoccupato - dice - perché c'è una situazione di grande confusione. E a cinque mesi dal periodo elettorale, bisogna fare chiarezza». Non si tratta solo dell'ipotesi, da mesi sul tappeto, di un suo terzo mandato, quanto della necessità di garantire la continuità delle politiche regionali. «Non c'è solo l'elemento politico di cui tenere conto - spiega - ma anche quello di governo, perchè bisogna dare risposte a problemi difficilissimi della nostra comunità e non credo che questo possa essere risolto nel giro di 4-5 mesi».



La scelta delle primarie, del resto, è la regola stabilita a livello nazionale dal Pd e - secondo il governatore - «risponde a un'esigenza di chiarezza e trasparenza, è un'espressione diretta della volontà della comunità». Secondo il presidente bisogna fare chiarezza «sulla coalizione. Se il Pd ritiene di essere autosufficiente, lo dica». Se il modello Marche «la collaborazione tra riformisti e ceto medio produttivo» non va più bene o si vuole aprire al Movimento 5 Stelle «lo si dica e si indichi l'alleanza alternativa». Le primarie serviranno anche a fare chiarezza sul programma di governo, con «approfondimenti sui vari temi, quali sanità, Pmi, crescita turistico-culturale e ambientale».



Spacca non risparmia una frecciata al segretario regionale del Pd Francesco Comi: la campagna di ascolto che sta portando avanti il Pd «non incontra la platea necessaria, ai vari appuntamenti ci sono solo addetti ai lavori, pochi cittadini». Infine la vera patata bollente: chi sarà il futuro presidente della Regione, se il Pd decide di non puntare ancora al governatore uscente (che non è iscritto e che anzi ha dato vita all'associazione politico-culturale Marche 2020)? Anche in questo caso le primarie serviranno a chiarire «quali sono ambizioni di ciascuno». E poi, altra frecciatina, «se posso dare un consiglio al segretario regionale del Pd Francesco Comi è di non andare in continuazione avanti e indietro tra Ascoli Piceno, Pesaro e via dicendo». Con Spacca si schierano il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola e Stefano Cencetti, del Pd, ma socio fondatore di Marche 2020, che sottoscrive in toto le dichiarazioni del governatore: «La politica può morire di tattica e melina».



LA RISPOSTA DI COMI

La risposta di Comi arriva in tarda serata e conferma la fama di incassatore del segretario: Spacca stia tranquillo, il Pd ha le idee chiare non è in confusione e il governatore non deve avere paura «dell'unità del partito». Anzi, rimarca, sarebbe apprezzato il suo «leale contributo». La risposta alle critiche di Spacca sull'utilità della campagna di ascolto è stata di inserire un'altra quindicina ci appuntamenti, «sono molti apprezzati e vedono una larga partecipazione di liberi cittadini, amministratori e associazioni». Servono ad «aggiornare un nuovo programma» che servirà poi a «riconfigurare una nuova colazione di centro sinistra». Le primarie non sono affatto escluse «anche se siamo impegnati, oggi, nella ricerca doverosa di un candidato forte capace di unire il partito e parlare alla società marchigiana». E per chiarezza «sarebbe opportuno che Spacca e l'associazione Marche 2020 sciogliessero definitivamente il nodo della natura dell'associazione stessa», così - conclude Comi - si saprebbe quale è «l'arco di forze disponibili per una salda e forte alleanza di centro sinistra, capace di continuare a governare la nostra Regione».







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