Sanità, tagliati posti letto e servizi: «Torrette incolpa la Regione». Sindacati sul piede di guerra

Braccio di ferro nell’azienda ospedaliera sul nodo della carenza di personale Ma il problema è generalizzato: nelle Marche mancano almeno 150 medici

Sanità, tagliati posti letto e servizi: «Torrette incolpa la Regione». Sindacati sul piede di guerra
Sanità, tagliati posti letto e servizi: «Torrette incolpa la Regione». Sindacati sul piede di guerra
di Martina Marinangeli
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Domenica 3 Dicembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 15:29

ANCONA - La carenza cronica di figure fondamentali tra le corsie e nella rete territoriale rischia di mandare in tilt un sistema in apnea ormai da troppo tempo. E in un contesto di costante emergenza, i toni si alzano e scoppia la polemica. I sindacati regionali della dirigenza medica e dei sanitari mirano ad alzo zero sui vertici dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, unico dea di II livello del territorio. In un incontro incentrato sulla «forte riduzione di servizi e di posti letto, i dirigenti dell’ospedale hanno detto più volte che la colpa è della Regione», fanno sapere le sigle.


La bordata


Che ne hanno per tutti. «Nel corso dell’incontro, al quale ha partecipato con la solita fugace apparizione anche il direttore Gozzini - la stoccata - è emerso come nel recente passato siano stati assunti numerosi dipendenti al di fuori della pianta organica in dotazione e con un costo che ha abbondantemente superato il tetto di spesa assegnato dalla normativa vigente».

Assunzioni spesso a tempo determinato e, soprattutto nel biennio 2020-2021, a cui si è ricorso per far fronte all’emergenza scatenata dallo tsunami Covid negli ospedali. Quel personale ora però è diventato fondamentale anche per l’ordinario. Anzi, non è sufficiente e il problema non si ferma a Torrette. 


Nella panoramica fatta dai sindacati nelle varie strutture ospedaliere marchigiane, mancano circa 150 medici rispetto a quelle che sarebbero le necessità dei reparti. E il settore maggiormente in sofferenza è quello dell’Emergenza-Urgenza, che più di tutti ha dovuto ricorrere ai medici gettonisti per coprire la falle. Ma la criticità è generalizzata e non riguarda soltanto la direzione medica. Anche la spina dorsale - precaria - del sistema sanitario regionale, quella composta da infermieri e Oss, soffre della stessa patologica carenza. 
Nelle Marche lavorano in totale circa 12mila infermieri, ma ne servirebbero, secondo i fabbisogni del sistema, almeno 200 in più. E in questo contesto si allarga la voragine del precariato. «Sono circa 1000 i precari nelle Marche tra infermieri e Oss - aggiorna il quadro Luca Talevi, segretario regionale Fp Cisl - in particolare a Torrette e l’Ast 5 di Ascoli Piceno. Prima di Natale ci sarà il concorso: quasi 4mila domande per 47 posti. Un numero risibile», osserva. Allo stato attuale delle cose, «gli infermieri e gli Oss in servizio riescono a coprire il minimo indispensabile per la gestione dell’ordinario. Figuriamoci per abbattere le liste di attesa». 


Il dibattito


Il concorso per lamini infornata di infermieri che sta per essere bandito è finito anche al centro di un acceso scambio di vedute in Consiglio regionale tra l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini e la capogruppo del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri, che ha puntato il dito contro l’occasione persa «di assumere 180 nuovi infermieri formati con soldi regionali che invece rischiamo di veder andare in strutture private, in altre regioni o addirittura all’estero». 

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