Piano Casa: la Regione Marche
propone la proroga al 2016

Piano Casa: la Regione Marche propone la proroga al 2016
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Martedì 18 Novembre 2014, 15:38 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 10:42
ANCONA - Dibattito e confronto aperto con uno scenario La Giunta regionale propone la proroga del Piano Casa al 2016. La proposta è contenuta nella legge di assestamento del bilancio 2014, inviata ieri dalla Giunta regionale all'Assemblea legislativa. Lo anticipa il vicepresidente e assessore all'urbanistica, Antonio Canzian.



La normativa nazionale è stata recepita dalla Regione tra le prime in Italia, appena sei mesi dopo l'intesa con lo Stato, attraverso un provvedimento sintetizzato dallo slogan "Costruire sul costruito" che ha introdotto numerose innovazioni e deroghe alle disposizioni regionale e comunali. «Questi primi cinque anni di attuazione del Piano Casa regionale hanno dato prova della rispondenza della legge alle esigenze dei cittadini e delle imprese artigiane, dimostrando l'utilità per il rilancio dell'edilizia e il superamento della grave crisi economica ancora in atto", evidenzia Canzian. Secondo un'analisi condotta dall'Anci su 145 comuni marchigiani, per una popolazione di oltre 1,1 milioni di abitanti, nel quadriennio che va dall'approvazione della legge al 2012 l'impatto del Piano Casa è cresciuto progressivamente, fino a interessare, nel 2012, quasi la metà dei permessi a costruire rilasciati.



Nel 2009 (89 comuni rilevati), su un totale di 5.412 permessi, 881 (16%) erano riconducibili al Piano Casa. Nel 2012 la percentuale nei 145 comuni è salita al 48% (5.882 permessi, di cui 2.794 per il Piano Casa). Un successo che, secondo Canzian, ha consentito di raggiungere quattro obiettivi: "rilanciare l'attività edilizia e sostenere un settore produttivo fortemente toccato dalla crisi economica di questi anni; recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio esistente, introducendo premialità volumetriche legate al miglioramento energetico, strutturale e architettonico degli edifici; contenere il consumo di nuovo suolo; adeguare le case esistenti alle esigenze delle famiglie, contrastando l'abusivismo".



Nelle Marche, come in Italia, la gran parte degli alloggi appartiene alle famiglie che li abitano. "La rigidità delle norme - conclude Canzian - ha reso difficoltoso adeguare la trasformazione edilizia alle mutate esigenze familiari, ampliando il ricorso ai condoni per sanare difformità che invece, oggi, trovano piena rispondenza con le opportunità offerte dal Piano Casa".



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