ANCONA - Si procede a passo spedito per quella che è considerata una delle più indigeste incompiute delle Marche, un collegamento viario tra l’Adriatico ed il Tirreno rimasto in sospeso per decenni e che adesso è stato inserito tra le opere strategiche del governo, con la nomina di un commissario straordinario - Massimo Simonini - chiamato a seguire da vicino da realizzazione dell’opera.
Quello che manca
Nell’Allegato 2022 al Def del ministero delle Infrastrutture la Fano Grosseto, tratto marchigiano, è stata al momento finanziata con 97 milioni di euro su 580 necessari per la realizzazione dei tratti di collegamento mancanti. Attualmente dunque, mancano ancora all’appello circa 483 milioni che dovranno essere reperiti negli anni a venire. I fondi attuali consentiranno comunque di far partire stralci importanti, come l’adeguamento a 2 corsie della Galleria della Guinza (lotto 2°) e del Tratto Guinza - Mercatello Ovest (lotto 3°) dal costo totale di 90 milioni di euro: per questo cantiere ci sono già 86 milioni di risorse disponibili.
La progettazione
L’assessore regionale Francesco Baldelli ha confermato la decisione ed ha ricordato l’impegno delle istituzioni affinchè l’E78 Fano-Grosseto «venga interamente progettata a quattro corsie e non si riduca ad un’arteria che s’allarga e restringe in maniera illogica come una fisarmonica, penalizzando soprattutto chi percorre il tratto marchigiano e le popolazioni che vivono nei Comuni a ridosso della strada». Sempre la Regione nel Masterplan delle infrastrutture stradali, sta progettando anche alcune incompiute minori del territorio, «con l’obiettivo di realizzare intervallive e pedemontane che rappresentano la cosiddetta autostrada dei territori interni».