Fratelli d'Italia, la rivolta delle donne: «Il partito della Meloni maschilista nelle Marche»

Francesco Acquaroli e Giorgia Meloni
Francesco Acquaroli e Giorgia Meloni
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Venerdì 3 Settembre 2021, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 15:00

ANCONA  - Sembrava il solito, sonnolento, agosto di ferie in casa Fratelli d’Italia, quando una lettera di fuoco è piombata sulle scrivanie del segretario Emanuele Prisco, del governatore Francesco Acquaroli, degli assessori e consigliere regionali e dei referenti provinciali. A firmarla, cinque membri del partito. Uno per provincia, tutti candidati alle Regionali del 2020 che hanno mancato lo scranno a Palazzo Leopardi. 


Si tratta dell’ex sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio, della consigliera comunale di Vallefoglia Carla Nicolini, dell’ex consigliera di Osimo Maria Grazia Mariani, di Maria Letizia Scalpelli, già consigliera ed assessora a Cingoli negli anni ‘90, ed Annarita Cinaglia, che nel 2020 corse nel collegio di Ascoli. 


La missiva non va tanto per il sottile e manifesta «rammarico» per «i deludenti risultati raggiunti», «un modus operandi della giunta Acquaroli non dissimile da quello delle precedenti amministrazioni di sinistra», «gli incarichi politici, le nomine di tecnici ed amministrativi conferiti con la classica logica di spartizione del potere e del mantenimento di equilibri per far restare a galla i soliti noti», «la contraddizione di un partito che, guidato da una donna a livello nazionale, emargina le militanti a livello locale, a volte addirittura dileggiandole con atteggiamenti maschilisti» e «la totale mancanza di coinvolgimento della base elettorale».

La lettera chiude con la richiesta, «con estrema urgenza», di un incontro ed un auspicio per «l’inversione di rotta della nave FdI».

Insomma, ce n’è per tutti. I destinatari hanno strabuzzato gli occhi leggendo queste righe e la cosa è piaciuta molto poco ai vertici di partito, che avrebbero rispedito le accuse al mittente, parlando di attacchi destituiti da ogni fondamento di verità (i più maliziosi, ci hanno visto un tentativo di piazzamento dopo il risultato mancato alle Regionali). Nel frattempo, pare che due delle quattro donne firmatarie abbiano già fatto un passo indietro e, alla cena di mercoledì a Villa Buonaccorsi a Potenza Picena per festeggiare la vittoria elettorale di un anno fa, FdI era tutta schierata. Compresi i cinque della fronda critica.


Dunque sui cieli del partito pare essere tornato il sereno, ma qualcosa ha scricchiolato e qualche mal di pancia resta. Da qui ai prossimi mesi, la maggioranza di centrodestra in Regione è chiamata a riempire molte caselle nelle varie sale dei bottoni e mantenere la barra dritta è fondamentale. Gli scossoni interni non sono contemplati e, se la lettera in sé può essersi persa in un bicchier d’acqua, un segnale di un certo rilievo al partito l’ha mandato. To be continued (?)

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