Marche, Ceriscioli prepara la squadra
Casini e Cesetti in pole per la giunta

Marche, Ceriscioli prepara la squadra Casini e Cesetti in pole per la giunta
di Lolita Falconi
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Martedì 2 Giugno 2015, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 10:50

ANCONA - Hanno fatto le ore piccole, Luca Ceriscioli e il suo staff (Thalassa Vona e Paride Prussiani) domenica notte.

Hanno aspettato che lo scrutinio fosse completo, hanno abbozzato una prima analisi del voto, prima di coricarsi. Ieri mattina nuovo appuntamento con la stampa, a mezzogiorno, terrazza dell’Hotel Seeport. Vista mozzafiato, clima perfetto, arietta gradevole. Si parla di tutto: priorità, programma, commenti. Tuttavia l’interesse vero adesso si sposta sull’esecutivo.

Luca Ceriscioli, senza scendere troppo nel dettaglio, conferma quello che ha sempre detto in campagna elettorale: ovvero che la giunta sarà composta da tre uomini e tre donne. Di più: non scioglie il nodo degli esterni. Si lascia tutte le porte aperte. Ne può nominare al massimo tre, ma lascia intendere che, se la quadratura del cerchio potrà arrivare senza utilizzare tutto il bonus consentito dal nuovo Statuto regionale, sarà meglio. L’unico paletto è quello di genere: tre e tre.

C’è un’altra indiscrezione importante che filtra dai suoi sostenitori: che Ceriscioli, pesarese doc, non nominerà assessori della sua Provincia.

Per togliere ogni pretesto a chi teme l’avanzata del pesarocentrismo, il presidente pare si stia orientando a non mettere in giunta assessori della sua terra. “Basto e avanzo io”, il ragionamento più volte svolto con i suoi interlocutori.

“Luca - ragionava nei giorni scorsi Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e vice presidente del Pd, sostenitore convinto di Ceriscioli - vi sorprenderà. Non solo perché non sarà pesarocentrico come i suoi detrattori hanno voluto far credere, peraltro facendo poca breccia nell’elettorato, ma perché, conoscendolo bene, farà prima per gli altri e poi per noi”.

C’è un altro aneddoto che gira e che dimostra che quel che dice Ricci un fondamento ce l’ha: quando lui era sindaco e c’era da spalare la neve, l’ultimo quartiere ad essere ripulito fu proprio il suo. Questo proprio per evitare ogni polemica. Dunque appare fondatissima la tesi, peraltro confermata da chi Ceriscioli lo conosce da più di due lustri, secondo cui l’unico pesarese nell’esecutivo sarà il presidente. Vedremo.

Nonostante Ceriscioli non abbia mai proferito mezza parola sulla composizione della giunta preferendo concentrarsi prima sul risultato elettorale, qualche indiscrezione è filtrata dai territorio. Piuttosto chiara la situazione nelle due province del Sud delle Marche.

Ad Ascoli Piceno la nettissima affermazione di Anna Casini fa sì che lei, molto vicina politicamente all’onorevole Luciano Agostini e al sindaco di Offida Valerio Lucciarini, sia in pole position per un posto in giunta. L’Ascolano rivendica da sempre un assessorato pesante. In particolare vorrebbe la sanità anche se in molti vedrebbero bene Casini nel ruolo che è stato, nell’ultima legislatura, di Paola Giorgi ovvero Politiche europee, pianificazione del territorio, porti e così via. Inoltre Ceriscioli ha “bisogno” di quote rosa e di assessori interni e quindi Casini ha tutte le carte in regola. Disco verde.

Come è praticamente quasi sicura la chiamata a far parte dell’esecutivo regionale di Fabrizio Cesetti, presidente della Provincia di Fermo e primo arrivato nella gara delle preferenze. Lui, Cesetti, ha impostato tutta la sua campagna elettorale proprio sulla necessità di arrivare avanti per poter porre con forza sul tavolo delle trattative il suo nome per la giunta. E così sarà, con l’avallo pieno della segreteria provinciale e di tutto il gruppo dirigente fermano. Cesetti ha competenze in diversi settori: potrebbe però occuparsi di infrastrutture, energia, attività produttive.

A Macerata non sarà facile, per Ceriscioli, pescare tra gli eletti. Ecco perché appare probabile che Luca Marconi, Udc, venga spedito a fare il presidente del Consiglio regionale (ha anche l’esperienza giusta per governare i lavori dell’aula) mentre circola con sempre più insistenza l’ipotesi di un ripescaggio, almeno in questa fase, dell’assessore Pietro Marcolini. Rumors, questi, che però cozzano con quanto più volte dichiarato da Ceriscioli nei mesi scorsi, specie durante la campagna per le primarie quando escluse pubblicamente il coinvolgimento di Marcolini in una sua giunta. Le dinamiche tuttavia hanno portato i due, Luca e Pietro, ad avvicinarsi. Al punto che nessuno si sente di escludere l’ipotesi Marcolini-assessore. Come serpeggia l’idea, in alcune componenti del partito, di avvalersi della capacità amministrativa e dell’esperienza di Sara Giannini o Francesco Comi.

Spostando infine lo sguardo sull’Anconetano, appare molto probabile il coinvolgimento del presidente del Coni Fabio Sturani, magari - dicono i più - come assessore allo sport. Puntava all’assessorato alla sanità Gianluca Busilacchi, forte dell’esperienza maturata in commissione. Tuttavia il non esattamente brillante risultato elettorale lo pone di fatto fuori dal giochi per la giunta. Chi potrebbe invece puntarci è la giovane bocconiana Manuela Bora, premiata dalle preferenze, già candidata alle Europee, in grado di dare all’assetto dell’esecutivo quella freschezza che a Ceriscioli non dispiace.

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