ANCONA - Saremo anche uno scalo considerato strategico a livello nazionale e nominato dall’Enac capofila della rete aeroportuale dell’Italia centrale, ma quanto a passeggeri il nostro posizionamento non regge il confronto con i vicini competitor.
Il gap
E se il dislivello con l’infrastruttura di Pescara è cosa nota e consolidata da tempo, ora siamo stati surclassati anche da Perugia, che in una manciata di mesi ha visto un’impennata nel numero di persone movimentate. Il Sanzio cresce più lentamente rispetto agli altri due aeroporti con cui deve confrontarsi per omogeneo bacino d’utenza, e questo nonostante una buona ripresa dopo il biennio disastroso del Covid. Partiamo dai freddi numeri per capire qual è la situazione. A tracciare il quadro è Assaeroporti, che scatta una fotografia del mondo aeroportuale italiano nei primi nove mesi dell’anno.
Le statistiche di Assaeroporti
Tra gennaio e settembre, il Sanzio ha registrato 396.195 passeggeri, con un rispettabile +8,3% sul 2022.
Il negoziato
Di qui, l’operazione di mediazione fatta dal management dell’aeroporto - dopo lo strappo tra Aeroitalia e il direttore dell’Atim Marco Bruschini, tacciato di «mancato adempimento degli impegni» da parte della compagnia - per riuscire a mantenere la tratta. Da domani calerà invece il sipario sulla brevissima storia del volo su Vienna e dal 13 novembre diremo addio a Bucarest. Ma intanto al Sanzio si lavora alacremente con Ryanair e Volotea per aumentare le destinazioni dal prossimo aprile, quando ripartirà la stagione estiva. Nella speranza che il 2024 sia finalmente l’anno del riscatto per lo sfortunato scalo.