«Filiera corta del prodotto. Dalla raffineria al serbatoio» Marco Simonetti della IS di Osimo, una rete di 50 distributori in tre regioni

«Filiera corta del prodotto. Dalla raffineria al serbatoio» Marco Simonetti della IS di Osimo, una rete di 50 distributori in tre regioni
«Filiera corta del prodotto. Dalla raffineria al serbatoio» Marco Simonetti della IS di Osimo, una rete di 50 distributori in tre regioni
di Véronique Angeletti
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Giovedì 7 Settembre 2023, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 13:03

Marco Simonetti, con la sorella Monica e il papà Mario, fondatore della Impianti Simonetti di Osimo, è alla guida di una rete di circa 50 distributori di carburanti tra Marche, Umbria e Abruzzo. 
Il suo impianto IS ad Ostra, risultava martedì scorso, la pompa di benzina più conveniente d’Italia. Ci spieghi come ci riesce? 

«Mi viene da rispondere con una politica attenta sui nostri prezzi ma, in realtà, quel prezzo è promozionale, anzi inaugurale. Ci serve per festeggiare il passaggio di proprietà e la riapertura a nostro marchio della stazione carburanti e dell’autolavaggio di Ostra dopo una chiusura lunga due anni. A breve, riapriremo anche il bar e le altre attività di servizi».


Ma è un fatto accertato che laddove ci sono pompe di benzina a marchio IS, intorno ai suoi impianti le altre compagnie modificano i prezzi e i rifornimenti sono molto più convenienti per gli automobilisti. 
«Purtroppo, lo abbiamo notato. Appena apriamo, la concorrenza si allinea».

Quale è la strategia della sua azienda? 
«Una politica concentrata sui prezzi. Niente campagne promozionali, bollini, regali. Siamo proprietari o, al limite, gestori degli impianti e noi stessi ci occupiamo del trasporto dei carburanti con i nostri mezzi. Il prodotto lo compriamo e lo vendiamo nei nostri impianti. Il nostro obiettivo è realizzare una filiera corta del prodotto».

Dove vi rifornite?
«Ci riforniamo in maniera esclusiva alla raffineria Api-Ip di Falconara».

Essendo vicino, Impianti Simonetti risparmia sui costi di trasporto...
«Certo ma soprattutto ha la garanzia di avere un prodotto di alta qualità e ci regala tranquillità per operare sul mercato». 

Ci racconti l’inizio? 
«Mario Simonetti, mio padre che, nel 1968, inizia la sua attività con un deposito di carburanti per la distribuzione all’ingrosso poi, nel 1990, ebbe l’intuizione di acquistare e gestire direttamente gli impianti di distribuzione e di passare da una vendita all’ingrosso ad una vendita al dettaglio.

Oggi, mi occupo della parte operativa e mia sorella della parte amministrativa. Siamo ambedue laureati in economia e commercio e Monica ha fatto un master a Milano presso l’Eni».

Come vede il futuro? 
«Complicato. Perché investire oggi su nuove stazioni è una sfida. Con il Green Deal, l’Unione Europea vuole raggiungere la neutralità climatica riducendo le emissioni del 55% entro il 2030. Addirittura, per rendere il settore del trasporto su strada climaticamente neutrale sarà vietata la vendita di auto e furgoni nuovi con motori a combustione a partire dal 2035. Motori a cui forniamo carburanti».

Quale è la vostra strategia?
«Pensiamo che la transizione sarà molto più lunga proprio perché la ricerca e sviluppo delle case automobilistiche hanno bisogno di più tempo. Poi, pensiamo anche che non tutti i territori consentono di muoversi con la tecnologia esclusivamente elettrica, ci sarà bisogno sempre di macchine ibride per le aree geografiche morfologicamente non idonee».

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