Concessioni balneari tra scadenze e proroghe: «Servono regole certe». Summit in Regione dei 23 comuni costieri

Concessioni balneari tra scadenze e proroghe: «Servono regole certe». Summit in Regione dei 23 comuni costieri
Concessioni balneari tra scadenze e proroghe: «Servono regole certe». Summit in Regione dei 23 comuni costieri
di Véronique Angeletti
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Sabato 6 Gennaio 2024, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 12:15

ANCONA Con l’anno nuovo, riprende vigore il braccio di ferro tra la direttiva europea Bolkestein che impone le gare pubbliche e l’automatico rinnovo in Italia delle concessioni balneari che godono del decreto Mille proroghe fino a dicembre 2024. Pesa l’assenza di regole guida chiare per una riforma nazionale del demanio marittimo e pure per la preparazione dei bandi di gara. Pertanto, in tutta Italia, i Comuni vanno in ordine sparso ma non nelle Marche che si schiera a fianco dei balneari. E lo fa attraverso un mini-summit convocato dal Presidente Acquaroli e dall’assessorato al Demanio. Una specie di G23 riservato ai Comuni costieri in cui si è cercato di tracciare una sicura linea comune «anche se - sottolinea l’assessore Goffredo Brandoni - non entrava nelle competenze della Regione».

Il metodo

L’assessore spiega che il metodo è stato quello di ascoltare tutti i Comuni e con il supporto degli uffici regionali di consigliare le amministrazioni.

Il risultato: la maggior parte dei Comuni della costa marchigiana ha lasciato tutto come prima mentre San Benedetto del Tronto ha optato per una delibera di differimento. Alla luce della possibilità, offerta dalla normativa nazionale, la giunta sambenedettese, in presenza di ragioni oggettive che impediscono la conclusione della procedura selettiva per il rilascio delle concessioni stesse entro la fine del 2023, ha scelto di prorogare al 31 dicembre 2024 la durata delle concessioni demaniali.

Il metodo

Quindi, ha deliberato che, «anche al fine di consentire agli operatori economici di programmare le proprie attività», continuano ad avere efficacia fino al 31 dicembre 2024 le concessioni demaniali marittime vigenti. Per Pesaro, il problema non si è posto. «Aspettiamo di avere regole certe prima di fare le gare - entra nel merito il sindaco Matteo Ricci -. Senza regole certe anche noi andiamo in proroga. Tuttavia, continuare a rinviare non risolve i problemi. Al contrario, si bloccano gli investimenti, già fermi da anni di balneari e ambulanti. È un modo di prendere tempo, ma a discapito della qualità e del servizio. Bisogna definire presto l’indennizzo per i concessionari uscenti e le regole base che servono per partecipare alle gare». Poi l’affondo: «Non vorremmo che il Governo, per aggirare la direttiva, decida di aumentare le concessioni e quindi di mettere a bando le spiagge libere che vanno salvaguardate per una questione ambientale e turistica».

La richiesta

Muoversi nelle certezze è quello che chiede Cna Balneari. «Motivo per cui - sottolinea la pesarese Sabina Cardinali, presidente nazionale - riteniamo positivo nel recente discorso di Giorgia Meloni il riferimento alla mappatura delle coste che sancisce la non scarsità della risorsa spiaggia il cui esito apre il confronto con la Commissione europea, su nuove basi, per scongiurare la procedura d’infrazione ma soprattutto dare stabilità a 30 mila imprese». Argomenti condivisi da Mauro Mandolini di Confartigianato balneari che aggiunge: «Per il comparto marchigiano è stato importante non solo sapere che le amministrazioni comunali hanno tratto maggior certezze dal supporto diretto da parte della regione ma anche dall’incontro con Brandoni e il Presidente dell'Assemblea Dino Latini, la garanzia che la Regione Marche è affianco alle rivendicazioni degli operatori degli stabilimenti balneari».

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