Effetto Bolkestein, Monachesi (Senigallia): «Saltati i protocolli, tutti gli incontri fatti sono stati inutili»

Monachesi: "Respinta ogni proposta"

Enzo Monachesi, storico bagnino di Senigallia
Enzo Monachesi, storico bagnino di Senigallia
di Sabrina Marinelli
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Mercoledì 16 Febbraio 2022, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 15:22

SENIGALLIA - Enzo Monachesi, storico imprenditore balneare della spiaggia di velluto, siamo di fronte ad un colpo di scena o c’era da aspettarselo? 
«C’è stata una grandissima accelerazione da parte del Governo, inaspettata».


Le decisioni prese hanno disatteso quindi la trattativa che il comparto dei balneari aveva intavolato?
«Sono saltati tutti i protocolli, abbiamo fatto due incontri tecnici dove ci siamo confrontati con i ministri, erano state avanzate delle proposte ma, a quanto pare, non abbiamo ottenuto alcun risultato».

 
Rispetto alle scelte contenute negli emendamenti, non ancora definitive quindi, che margini ci sono per evitare che molte famiglie vedano gli stabilimenti e i sacrifici di una vita finire all’asta? 
«Gli emendamenti del Governo vanno votati la settimana prossima, i tempi sono veramente molto stretti.

C’è grossa delusione per questa modalità che, francamente, coglie tutti di sorpresa».

Si parla però di un’asta che non interesserà tutte le concessioni, questo è positivo? 
«Potrebbe esserlo se solo si capisse cosa intendano. Aspettiamo di conoscere bene i contenuti perché, da quello che ho visto, sono molto interpretabili, non si capisce bene chi finirà all’asta e chi no e invece c’è bisogno di certezze». 


Le concessioni assegnate tramite le gare non saranno automaticamente salve?
«Si intendono solo le gare o anche le selezioni pubbliche? Non è chiaro questo aspetto che invece è fondamentale». 


Che differenza c’è per la realtà di Senigallia?
«Tutte le concessioni assegnate prima del 2009 sono state affidate tramite una selezione pubblica, erano stati pubblicati dei bandi anche se non c’era stata una gara vera e propria ma solo una selezione. Mi auguro possano rientrate anche le selezioni nella fattispecie individuata dal Governo per evitare l’asta». 


In questi mesi c’è stato un consenso politico bipartisan nei confronti di tante famiglie italiane che lavorano nel settore balneare, la politica è dalla vostra parte? 
«Adesso lo scopriremo, vorrei infatti ricordare che il Governo può decidere ciò che vuole, presentare gli emendamenti che vuole, poi però è il Parlamento che li deve votare e approvare. Confido quindi nelle forze politiche, che finora hanno condiviso le microimprese familiari, e mi aspetto che continuino a farlo».

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