Centri per il rimpatrio nelle Marche: C’è l’ipotesi Falconara sul tavolo del Governo

Centri per il rimpatrio nelle Marche: C’è l’ipotesi Falconara sul tavolo del Governo
Centri per il rimpatrio nelle Marche: C’è l’ipotesi Falconara sul tavolo del Governo
di Martina Marinangeli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Settembre 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 15:18

ANCONA La domanda delle domande: sarà realizzato anche nelle Marche un Centro di permanenza per il rimpatrio? Il nodo delle strutture che il Governo Meloni vorrebbe utilizzare per contenere il fenomeno dell’immigrazione irregolare sta mandando in fibrillazione i territori: il piano delle aperture dei Cpr - uno per regione - secondo le intenzioni di Palazzo Chigi deve essere predisposto nel giro di due mesi e si stanno vagliando ex caserme ed aree industriali per ospitarli. Nelle Marche, una delle ipotesi valutate riguarderebbe l’ex aeroporto militare accanto al Sanzio, a Falconara. Un’area già presa in considerazione nel 2016 proprio per essere destinata alla realizzazione di un Cpr.


Lo stop

All’epoca Falconara era in lizza con Camerino, ma poi il terremoto escluse la città del Maceratese dalla mappa.

Non se ne fece più nulla, insomma, ma la maggioranza falconarese di centrodestra si era espressa in maniera fortemente contraria all’idea di costruire uno dei centri per il rimpatrio nel proprio comune. Per la serie: non nel mio cortile. A sette anni di distanza, quella stessa area torna sotto la lente della Prefettura per essere vagliata al fine di stabilirne l’idoneità. Ma siamo ancora alla fase della verifica, appunto. «In questo momento non abbiamo quell’afflusso di migranti delle altre regioni», ha spiegato l’assessore regionale con delega all’Immigrazione Filippo Saltamartini. «I Cpr sono degli strumenti per consentire l’identificazione di persone che accedono nel territorio nazionale senza permesso di soggiorno o visto d’ingresso - ha poi argomentato - è una misura organizzativa per consentire l’identificazione sulla base del trattato di Dublino, quindi per le Marche non c’è l’esigenza di avere questo centro». E se il Governo chiedesse di avere un Cpr per regione per ridistribuire i migranti, «ci sono alcune caserme dismesse anche nelle Marche» osserva poi l’assessore, che ammette: «Potrebbe accadere che questa misura sia adottata all’interno della nostra regione». Ad incalzare Palazzo Raffaello per capire quali saranno le prossime mosse della giunta su questo tema è il Partito democratico, che con la segretaria regionale Chantal Bomprezzi chiede se ci sarà davvero «un Cpr a Falconara Marittima, ma il governatore Francesco Acquaroli rimane muto. Andrebbero ascoltati i sindaci, anziché scaricare su di loro i problemi». 

L’interrogazione

Le fa eco il consigliere regionale dem Antonio Mastrovincenzo, che ha depositato ieri un’interrogazione per fare chiarezza: «Sull’ipotesi di un Cpr nelle Marche, il presidente Acquaroli dica no al Governo. Diversi governatori si sono giustamente espressi in maniera contraria: da Giani della Toscana, a quello del Veneto Zaia, fino a Bonaccini dell’Emilia Romagna». Quale sarà la posizione delle Marche? Il tempo per deciderlo è poco e la sabbia nella clessidra ha iniziato a scorrere.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA