Migranti, Piantedosi: «Obiettivo è un Cpr in tutte le Regioni». Fontana: «In Lombardia siamo al completo»

Migranti, Piantedosi: «Obiettivo è un Cpr in tutte le Regioni». Fontana: «In Lombardia siamo al completo»
Migranti, Piantedosi: «Obiettivo è un Cpr in tutte le Regioni». Fontana: «In Lombardia siamo al completo»
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Giovedì 21 Settembre 2023, 16:32

Il ministro Piantedosi nel corso del Question Time al Senato ha affermato che relativamente al trattenimento dei richiedenti asilo in Cpr «si tratta di una eventualità già prevista dal d.lgs. 142/2015, di recepimento di direttive europee, in relazione a casi riconducibili ad esigenze primarie di tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico».

 

«Questi dati indicano - spiega - una forte correlazione tra il numero dei rimpatri e i posti disponibili nei Cpr che oggi sono insufficienti.

Tale evidenza è alla base della decisione di realizzare nuovi Cpr sul territorio nazionale e ripristinare la piena funzionalità delle strutture esistenti». Piantedosi ha ribadito che «l'obiettivo è aprire almeno un centro in ogni regione e «a tal fine, il recente decreto legge n.124 prevede un piano straordinario per l'individuazione delle aree interessate alla realizzazione di un numero idoneo di strutture, anche attraverso la valorizzazione di immobili già esistenti».

L'inserimento dei Cpr in tale piano «consentirà - ha aggiunto - di avvalerci delle procedure speditive e in deroga già previste per le opere destinate alla difesa nazionale. A questo scopo sono stanziati 20 milioni di euro lo ricordava lei per l'anno in corso, ma il piano potrà essere aggiornato periodicamente, anche sotto il profilo delle risorse necessarie».

Cpr, la protesta dei governatori

Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine della presentazione del Trittico Regione Lombardia ha detto: «Riceviamo un numero di stranieri tra i quali il 70% non ha diritto di rimanere, evidentemente non dovrebbero nemmeno partire. I numeri delle persone accolte in questa regione è superiore a quella di tutte le altre, con conseguenti difficoltà a livello sociale e di gestione: Ascolteremo le richieste ma ora siamo già al completo».

Fontana ha spiegato di aver incontrato oggi l'ambasciatore francese con il quale ha parlato di quanto accaduto a Ventimiglia, «della situazione preoccupante che si è verificata». Al diplomatico il presidente ha ribadito «che deve essere trovata una soluzione a livello europeo».

Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, in collegamento con Agorà su Rai3 afferma che sulla questione dei migranti «oggi abbiamo una possibilità di operare con concretezza, con il buongoverno, però questa risposta è una posizione semplicemente demagogica più che ideologica da parte del governo». 

A proposito dei nuovi Cpr, Giani ha ribadito che «non mi obbliga nessuno» a farlo in Toscana, «nel senso che il ministro dell'Interno ha tutti gli strumenti per farli, se vuole se li fa». Il governatore toscano ha osservato che «noi abbiamo assistito negli ultimi 7-8 mesi al viaggio della premier Meloni in Tunisia, agli accordi con questi Paesi, ma il dato di fatto che abbiamo sotto gli occhi è che oggi con tutti questi programmi e questi pseudo-accordi, addirittura si è parlato di piano Mattei, noi abbiamo rispetto all'anno scorso il doppio dei migranti, 120.000 migranti che arrivano qua in Italia, e la realtà è questa. Significa che questo grande piano e questa grande capacità di programmare non c'è. Allora io dico: programmiamo dove accoglierli quando arrivano. Io voglio sapere dal ministro come organizzare meglio i Cas, i centri di accoglienza straordinaria, come fluidificare il passaggio al Sai, non come buttarli fuori».

Giani ha ricordato che «quando a gestire i Cas erano le organizzazioni di volontariato, il tessuto dell'associazionismo, a queste persone che arrivavano davano non solo il vitto e l'alloggio, ma la possibilità di imparare la lingua, di poter sviluppare delle azioni di integrazione attraverso il lavoro».

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