Maxi traffico di cocaina e hashish tra Umbria e Marche: sgominata ​la banda italo-marocchina

Maxi traffico di cocaina e hashish tra Umbria e Marche: sgominata la banda italo-marocchina
Maxi traffico di cocaina e hashish tra Umbria e Marche: sgominata ​la banda italo-marocchina
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Giovedì 7 Settembre 2023, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 10:56

ANCONA - Colpo allo spaccio, sgominata una banda italo-marocchina dedita al traffico di stupefacenti, in particolare cocaina ed hashish, sull'asse Umbria-Marche.

Sofisticati strumenti investigativi hanno permesso alla Guardia di Finanza di disarticolare un gruppo criminale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti nelle province di Perugia, Ancona, Pesaro Urbino. Cinque le misure cautelari emesse dal Gip del tribunale del capoluogo umbro. Diversi gli interventi delle Fiamme Gialle che hanno permesso di trarre in arresto un componente della banda e di sequestrare oltre due chilogrammi di hashish e cocaina oltre ad una sorta di libro mastro dell’attività illecita. Per le indagini utilizzati anche sistemi satellitari. Il gruppo criminale dedito al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, era composto da tre cittadini di origine marocchina, residenti in provincia di Perugia, Ancona e Pesaro Urbino, e da due italiani, uno di origini campane, stabilmente residente a Città di Castello, l’altro di origini romagnole e residente a Misano Adriatico.

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Personaggio centrale del sodalizio criminale è risultato un cittadino marocchino, pluripregiudicato, dimorante ad Umbertide, il quale ha dimostrato di avere collaudati canali per l’approvvigionamento, dalla Spagna e dal Lazio, di hashish e cocaina che, tenute occultate in aree di campagna ed impervie zone boschive, venivano, di volta in volta, immesse sulle principali piazze di spaccio sia di Perugia e dell’Alta Valle del Tevere che delle province di Rimini e di Pesaro/Urbino, attraverso una ben consolidata rete di spacciatori.

Nel corso delle attività investigative, sono stati effettuati diversi interventi che hanno consentito di trarre in arresto, in flagranza di reato, un componente del gruppo e sottoporre a sequestro oltre 2,5 kg di hashish e cocaina, insieme ad un’agenda gialla, contenente appunti manoscritti in lingua araba, riportanti una vera e propria contabilità dell’illecita attività di smercio della droga, con la puntuale indicazione degli acconti percepiti e dei saldi ancora da riscuotere. Tale contabilità, oltre a consentire la ricostruzione di flussi finanziari per centinaia di migliaia di euro, quale provento dell’attività delittuosa, ha messo in luce la stabilità dei rapporti esistenti tra il principale indagato ed i suoi “collaboratori”.

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