Filisetti ora detta le regole per il Green pass a scuola, governatore e assessore Latini contro: «Inaccettabile»

Marco Ugo Filisetti direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche
Marco Ugo Filisetti direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche
di Maria Teresa Bianciardi
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Domenica 8 Maggio 2022, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 17:40

ANCONA - «Il personale scolastico sarà considerato inadempiente e non potrà prestare servizio a contatto con gli alunni se non ha ricevuto alcuna dose di vaccino trascorsi 90 giorni dalla positività, oppure se ha contratto l’infezione entro 14 giorni dalla somministrazione di una dose di vaccino. Nel caso abbia concluso il ciclo vaccinale l’inadempienza scatta decorsi i 120 giorni dalla date del test positivo». Con questa disposizione l’Ufficio scolastico regionale delle Marche finisce al centro di una polemica nazionale, che vede intervenire in prima persona il governatore Francesco Acquaroli e l’assessore regionale competente Giorgia Latini.


Non solo.

Con una lettera il Coordinamento Comitati Guariti da Covid chiede «di revocare immediatamente in autotutela le disposizioni emanate con la nota 0009653 del 2 maggio 2022 e conseguentemente invitare i dirigenti scolastici a disporre l’immediata revoca, in autotutela, dell’invito alla vaccinazione relativa a soggetti guariti o degli atti di accertamento dell’inadempimento emessi». La richiesta della Regione è di «riconsiderare le posizioni che sono state rappresentate dal Coordinamento supportate da un’ampia bibliografia scientifica e normativa. Infatti, dai documenti e dalle note prodotte dall’Ufficio scolastico regionale e quelle del Capo di Gabinetto del Ministero della Salute risultano incongruenze con la normativa vigente che rischiano di danneggiare gli insegnanti guariti da Covid».

Acquaroli e Latini partono da una considerazione che è alla base dell’intervento nei confronti delle disposizioni emanate dall’Ufficio scolastico diretto da Marco Ugo Filisetti: «Non risulta che sia stata abrogata o modificata la Circolare Ministeriale n. 32884 del 21 luglio 2021 secondo cui “è possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino nei soggetti con pregresso contagio da Covid-19 (decorso in maniera sintomatica od asintomatica), purché la vaccinazione venga eseguita preferibilmente entro i sei mesi dalla stessa e comunque non oltre i dodici mesi dalla guarigione”». 


Di qui la richiesta di un confronto affinché vengano assunte urgentemente nuove determinazioni. «Questa interpretazione, oltre le norme - concludono Acquaroli e Latini - risulta infatti lesiva dei soggetti guariti che, nel caso specifico, prestano il loro servizio all’interno di un istituto scolastico». Le indicazioni dettate da Filisetti vengono considerate restrittive rispetto alle norme nazionali vigenti «e non trovano riscontro nell’impianto legislativo che non prevede tali obblighi tassativi, ad esempio entro i 90 giorni. In questo modo vengono inasprite le misure ben oltre le prescrizioni di legge. Va ricordato che gli insegnanti rischiano di essere sospesi e assegnati ad altra mansione. Siamo ormai abituati a questo atteggiamento - rimarcano governatore e assessore - ma non possiamo accettarlo».

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