SAN SEVERINO - Un corteo pacifico di studenti dell’Itts Divini ieri mattina ha attraversato San Severino per chiedere di procedere spediti con i lavori della nuova scuola, in costruzione in viale Mazzini. La manifestazione, partita dal piazzale davanti al plesso Luzio, in precedenza sede delle elementari che ora ospita gli studenti del Divini, si è snodata per viale Bigioli e viale Eustachio.
Al grido di «Rivogliamo la nuova scuola! Vogliamo essere Divini e non divisi!» e con tanti striscioni, gli studenti si sono poi radunati nel piazzale davanti ai laboratori, dove sono ospitate le sezioni di chimica e meccanica.
Il sindaco
Successivamente ha parlato il sindaco Rosa Piermattei: «Siamo qui anche per dire basta, perché è ora di riavere questo istituto. Doveva essere ricostruito dopo un anno, la burocrazia e il modo in cui sono stati assegnati i lavori ha fatto slittare tutto. Voi dovete essere vigili come siete sempre stati, mi dispiace per chi quest’anno fa il quinto perché vuol dire che non ha potuto godere della nuova scuola. Mi dispiace, questa mattina non voglio essere polemica, ma dov’è la città di San Severino che scrive tanto? Questa mattina non c’è, dov’è la popolazione? Noi andiamo avanti da soli, io sono con voi, con tutte le persone che sono presenti, grazie».
Ha detto Giada Fiorini del comitato studentesco che ha organizzato la manifestazione: «Ci siamo stancati di stare in questa sede provvisoria e di non avere gli spazi che meritiamo. Abbiamo diritto a studiare, ma abbiamo anche diritto ad avere una sede che sia la nostra sede, quindi speriamo che ci ascoltino e che i ragazzi che sono entrati da poco a scuola riescano almeno a finire gli ultimi anni nella nuova struttura».
Sono intervenuti Roberta Ricci presidente consiglio d’istituto, l’arcivescovo Francesco Massara, Paolo Ceci, presidente Piccola Industria Marche ed ex studente del Divini, Catia Scattolini preside del Tacchi Venturi, Loredana Leone dell’ufficio scolastico regionale, presenti anche il cardinale Edoardo Menichelli e frate Luciano Genga.