Accoltellò un giovane a Recanati, 48enne condannato a 8 anni e 8 mesi (e dovrà pagare più 40mila euro)

Gli avvocati Attanasio e Corsalini
Gli avvocati Attanasio e Corsalini
di Benedetta Lombo
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Giovedì 15 Giugno 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 13:31

RECANATI Accoltellò un 23enne italiano di origine marocchina, ieri Omar Pintucci, recanatese di 48 anni, è stato condannato a otto anni e otto mesi di reclusione, oltre al pagamento di 40mila euro di provvisionale dal gup Domenico Potetti. L’accusa, nei confronti dell’uomo, era di tentato omicidio aggravato dall’odio razziale (gli avrebbe urlato «marocchino di m…, tornatene a casa, siete sempre voi a fare casino») e dai futili motivi.

«Valuteremo se presentare appello, ci sono dubbi sia sulle aggravanti contestate sia sulla stessa dinamica dei fatti», ha dichiarato il difensore, l’avvocato Donato Attanasio, a margine dell’udienza.

Soddisfazione è stata invece espressa dal legale di parte civile, l’avvocato Damiano Corsalini, che ha aggiunto: «Nulla potrà compensare il grave danno subito dal mio giovane assistito, tuttavia, la sentenza ha reso doverosa giustizia di un accadimento particolarmente grave».

L'aggressione fuori dal bar
 

L’aggressione risale alla notte del 30 luglio 2022 quando Pintucci si recò al bar Mirò e infastidito dal vociare dei ragazzi che erano in strada avrebbe aggredito verbalmente il 23enne poi, dopo avergli mostrato il coltello che aveva con sé, lo aveva seguito all’interno del bar da dove era stato allontanato dal gestore. Per l’accusa (il fascicolo è del pubblico ministero Claudio Rastrelli) il 48enne avrebbe atteso l’uscita dal locale del giovane per poi ingaggiare con lui una violenta colluttazione nel corso della quale lo avrebbe colpito con un coltello a scatto sferrandogli diversi fendenti che lo avevano raggiunto alla schiena, all’emitorace sinistro vicino al cuore e su un avambraccio. L’aggressore era stato bloccato dai presenti e in particolare dal gestore del locale.

Recluso da quel giorno

Da quel giorno Pintucci è recluso in carcere. Il suo legale nelle precedenti udienze aveva chiesto e ottenuto di procedere con rito abbreviato condizionato all’esame dell’imputato e della donna che era con lui all’inizio della serata. Quando l’imputato fu sentito diede la propria versione dei fatti riferendo che quella sera era andato al bar dove aveva incontrato il 23enne, quest’ultimo gli avrebbe chiesto di offrirgli una birra, lui si sarebbe rifiutato e il giovane lo avrebbe preso a schiaffi. Il 48enne aveva quindi chiamato i carabinieri e si era allontanato per poi tornare per incontrare un amico. A quel punto ci sarebbe stata un’altra discussione con il 23enne, Pintucci gli avrebbe mostrato il coltello e il giovane si sarebbe rifugiato nel bar. Il recanatese aveva poi detto di essere stato aggredito dal 23enne mentre tornava a casa e lì la situazione era degenerata.

Il giorno dell’esame di Pintucci in aula era presente anche la vittima e a lui il recanatese aveva detto: «Scusami, ho pregato per te. Sono contento di vedere che stai bene e che ti stai riprendendo». Ieri, dunque, la discussione dell’abbreviato: il pm Rastrelli ha chiesto la condanna dell’imputato a otto anni e sei mesi di reclusione, il gup ha disposto una pena di otto anni e otto mesi e 40.000 euro di provvisionale, mentre la quantificazione del risarcimento dovrà essere fatta in sede civile (la vittima aveva chiesto 275.000 euro).

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