Recanati, fugge di casa a 16 anni e si rifugia in una scuola. Il legale del fratello (che aveva aggredito tutti): «Contrasti per alcune frequentazioni»

Fugge di casa e si rifugia in una scuola, il legale del fratello: «Contrasti per alcune frequentazioni»
Fugge di casa e si rifugia in una scuola, il legale del fratello: «Contrasti per alcune frequentazioni»
di Giulia Sancricca
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Sabato 7 Ottobre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 08:34

RECANATI È in programma questa mattina l’udienza di convalida dell’arresto del giovane che ha aggredito assistenti sociali e carabinieri nel cortile del liceo scientifico di Recanati dove si era rifugiata la sorella sedicenne - italiana di origini tunisine - fuggita dalla sua casa di Porto Recanati a seguito di una lite in famiglia e arrivata nella città leopardiana dove si trovava con un’amica. Il giovane - 20 anni, accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni nei confronti di due carabinieri - è assistito dall’avvocato Caterina Ficiarà. 

 

«La madre dei due ragazzi (denunciata a piede libero, ndr) - dice il legale - mi ha riferito che i carabinieri sono intervenuti a seguito di una segnalazione fatta ai servizi sociali riguardo la figlia minore che si era allontanata da casa.

Durante la presa in carico della sedicenne da parte dei servizi sociali, si sarebbe verificato il fatto per cui il mio assistito è a processo». Non sono ancora chiari i motivi per cui in casa sia scoppiata la lite e la giovane sia fuggita raggiungendo un’amica di Recanati. «Queste circostanze non mi sono state riferite - dice il legale -. Pare che la famiglia fosse contraria ad alcune frequentazioni della figlia, ma nulla di più. Tra l’altro mi sembra che si tratti di una famiglia anche abbastanza inserita nel contesto cittadino». I fatti avvenuti nel cortile del liceo scientifico giovedì intorno a mezzogiorno, hanno scosso la comunità recanatese.

Tragedia sfiorata

«Una situazione difficile, a dir poco - commenta il sindaco Antonio Bravi -, quella che si è verificata davanti al nostro liceo in via Aldo Moro, che poteva trasformarsi in tragedia se non ci fosse stato l’intervento immediato e collaborativo tra la scuola, l’ufficio Servizi sociali del nostro Comune e le forze dell’ordine, nonché dell’ufficio Servizi sociali del Comune di residenza della minore interessata (che ha affidato la sedicenne a una casa protetta, ndr). La ricostruzione dei fatti è ormai nota e il pericolo ulteriore di atti di violenza appaiono al momento evitati. Restano sicuramente lo sconcerto e le reazioni emotive sui ragazzi e le ragazze che, senza comprendere quanto si stava verificando sotto i loro sguardi, hanno assistito a una situazione concitata. Desideriamo ringraziare tutte le persone che hanno permesso di mettere in sicurezza la giovane. La collaborazione, costruita nel tempo nella reciprocità, si rivela fondamentale ancora una volta per la soluzione di complesse problematiche sociali». 

A rimarcare quanto sia importante la prevenzione, fatta soprattutto a scuola, è l’assessore ai Servizi sociali di Porto Recanati, Sonia Alessandrini. Le due ragazze, infatti, avvertendo una situazione di pericolo hanno subito chiesto aiuto. «La scuola ha il compito fondamentale di fornire gli strumenti necessari per crescere culturalmente, psicologicamente e socialmente. Probabilmente la ragazza, individuando la scuola come rifugio, ha trovato in quel luogo un posto protetto e sicuro dove poter chiedere aiuto».

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