Camerino, il borgo rinasce: progetto di riqualificazione urbana nelle ex casermette

Conferenza stampa sull'accordo di rigenerazione urbana e inaugurazione cantiere ex casermette di Torre del Parco
Conferenza stampa sull'accordo di rigenerazione urbana e inaugurazione cantiere ex casermette di Torre del Parco
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Venerdì 4 Agosto 2023, 19:25

CAMERINO - La rinascita del Borgo di Camerino passa da un grande progetto di rigenerazione urbana, che prevede la creazione del primo Polo di eccellenza per il restauro delle opere d’arte danneggiate dal sisma nella Regione Marche, oltre che spazi museali, laboratori didattici e residenze universitarie. Sono questi i contenuti dell’accordo di collaborazione istituzionale siglato oggi dal Commissario Straordinario per il Sisma 2016, l’Agenzia del Demanio, la Direzione Regionale Musei Marche, l’Università degli Studi di Camerino, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata e il Comune di Camerino. L’intesa è finalizzata all’attuazione del progetto di valorizzazione dei beni demaniali Ex Casermette di Torre del Parco, Chiesa di San Francesco, Ex Carcere Giudiziario ed Ex Caserma dei Carabinieri, per contribuire alla ripresa e al rilancio del territorio duramente colpito dal terremoto, in un’ottica di crescita economica e sociale.

I fondi e i finanziamenti previsti

I fondi per la ricostruzione sono quelli previsti dal Commissario Straordinario di Governo, circa 10,4 milioni di euro, a cui si aggiungono quasi 30 milioni di euro stanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). La progettazione e la realizzazione degli interventi sono impostati secondo il modello innovativo di ricostruzione pubblica, promosso dall’Agenzia del Demanio, in grado di rigenerare il tessuto sociale ed economico del territorio ispirandosi ai principi di sostenibilità, trasformazione digitale, accessibilità e connettività. Il concept alla base del progetto di rigenerazione urbana è di creare una connessione tra i diversi complessi immobiliari situati in zona periferica e nel centro storico. In particolare, il progetto di valorizzazione e rifunzionalizzazione delle Ex Casermette di Torre del Parco prevede la realizzazione di un polo d’eccellenza per il restauro dei beni culturali, quale elemento di rilancio socio-economico e culturale della città di Camerino, al fine promuovere l’offerta turistica, attrarre investimenti e creare occupazione. Il primo intervento su 8 fabbricati, inaugurato oggi, prevede un finanziamento di circa 10 milioni di euro con fondi del Pnc (Piano nazionale complementare al Pnrr per le aree del sisma 2009 e 2016), mentre il secondo lotto riguarda 18 immobili con un finanziamento con fondi Pnrr di circa 20 milioni di euro. Gli edifici verranno adeguati sismicamente e tutta l’area rifunzionalizzata per creare un Recovery Art, il primo centro di ricovero e recupero di beni artistici e culturali danneggiati dalle calamità nella Regione Marche.

Attenzione all'istruzione e alla cultura

Ci saranno anche aree didattiche, in coerenza con l’offerta formativa dell’Università degli Studi di Camerino, e aree espositive per accogliere temporaneamente le opere restaurate di maggior prestigio, prima di essere riportate alla destinazione originaria. Il nuovo Polo diventerà quindi un centro di interesse per il personale del Ministero della Cultura, per gli esperti di restauro, per i professori universitari, per gli studenti, per i cittadini e turisti amanti delle opere d’arte. Questa grande iniziativa di rigenerazione urbana costituirà un motore di rilancio per la città di Camerino, coinvolgendola attivamente nel progetto di Recovery Art, quale punto di riferimento e fruizione per la cittadinanza e per lo sviluppo del turismo museale della zona. L’intervento sulla Chiesa di San Francesco, l’Ex Carcere Giudiziario e l’Ex Caserma dei Carabinieri, tutti situati in pieno centro storico, prevede un finanziamento complessivo di 10,4 milioni di euro, stanziato con Ordinanza Speciale n. 27 del 14.10.2021 del Commissario Straordinario di Governo per il Sisma 2016. Il concept progettuale si basa sulla realizzazione di un Polo culturale scientifico e museale da destinare a aree espositive, laboratori didattici e aule in linea con l’offerta formativa dell’Università degli Studi di Camerino, foresterie per gli addetti ai lavori e residenze universitarie. L’intento è quello di riportare la Pinacoteca Civica all’interno della Chiesa di San Francesco e realizzare il Museo di eccellenza nell’ambito dell’arte contemporanea, determinando il rilancio sociale, economico, culturale e turistico del Borgo, generando opportunità per i giovani e lo sviluppo di nuovi flussi turistici per la zona. L’accordo attuativo potrà essere ampliato ad altri immobili di proprietà dello Stato, di proprietà comunale o di altre amministrazioni pubbliche e si affianca ad ulteriori iniziative già in corso che vedono l’impegno dello Stato per la realizzazione delle nuove Caserme dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri.

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L'evento

All’evento hanno preso parte il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano; il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli; il Commissario Straordinario per il Sisma 2016, Guido Castelli; il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme; il Vice Presidente del Consiglio regionale, Gianluca Pasqui; il Sindaco del Comune di Camerino, Roberto Lucarelli; il Rettore dell’Università di Camerino, Claudio Pettinari; il Direttore regionale dei Musei Marche, Luigi Gallo e il Sovrintendente per le Marche Sud, Giuseppe Lacava. «L’accordo odierno e il contestuale avvio dei cantieri legano la ripartenza dei territori colpiti dal sisma alla cultura, un binomio nel quale questo Governo crede molto – ha dichiarato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze con delega alla valorizzazione del patrimonio pubblico, alla ricostruzione post-sisma e ai rapporti con l’Agenzia del Demanio, Lucia Albano - Gli interventi programmati hanno una valenza al contempo economica e sociale: consentono di aumentare l’attrattività dei borghi attraverso un rafforzamento dell’offerta culturale e dei servizi universitari, un indotto molto importante per tutta la provincia.

I lavori eseguiti, improntanti all’efficientamento energetico e alla produzione di energia da fonti alternative, avranno un impatto positivo sull’ambiente, salvaguardando il verde urbano e il paesaggio circostante».

La ricostruzione

«Da deposito di armi a laboratorio di recupero e rinascita per le opere danneggiate dal sisma: la rifunzionalizzazione delle ex Casermette di Camerino è un esempio di rigenerazione urbana nel cratere del 2016 - dichiara il Commissario alla Riparazione Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli -. Valorizziamo edifici che dall’originaria funzione militare potranno essere adeguati all’esigenza di custodia e recupero dei quasi 30.000 beni culturali che son stati prelevati dalle chiese e dai palazzi danneggiati dal sisma. Vogliamo accompagnare nel difficile percorso di ricostruzione e riparazione la comunità di Camerino, che ha affrontato le avversità di questi anni con coraggio e grande dignità. Dopo la recente Ordinanza speciale approvata, che programma la cantierizzazione del centro storico di Camerino, questo è un altro passo in avanti sostanziale per la città ducale».

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Maggiore attrattività, accessibilità e digitalizzazione

Il Direttore dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa concepita per essere molto più ampia e per diventare un volano di attrazione di un territorio che ha subìto danni considerevoli, non solo dal punto di vista strutturale, ma soprattutto dal punto di vista sociale, economico e culturale: «L’Agenzia del Demanio è impegnata verso un nuovo modello di gestione e valorizzazione degli immobili pubblici e per far sì che lo Stato fornisca ai giovani dei modelli attrattivi. Un’attrattività che si basa sulla trasformazione digitale, sull’accessibilità, sulla connettività, sulla sostenibilità, ma anche nel riportare alla memoria, rendendoli vivi, gli immobili che rappresentano la città».

La partecipazione della Regione

«Oggi è una giornata importate per Camerino, il suo centro storico e il progetto delle Casermette, ma la nostra azione non è singola va inserita in un contesto complessivo che tocca il cratere, le aree interne e lo sviluppo generale di tutta la regione» – dichiara Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche – «L’azione complessiva che mettiamo in campo è il senso compiuto dello Stato, presente anche oggi qui con l’intera filiera istituzionale, che fa squadra per dare risposte efficaci e rapide comprendendo le difficolta della comunità camerte e delle comunità colpite che da sette anni sono fuori casa e ancora non possiamo permetterci a sette anni dal sisma di continuare a non avere questo territorio pienamente operativo. Perché dal punto di vista del turismo, dell'università e dei servizi, dal punto di vista dell'agricoltura e della capacità dell'apporto imprenditoriale e di elaborazione dei processi di sviluppo, è fondamentale acquisire quanto prima un grado di completezza di azione. Dobbiamo quindi continuare ad essere efficaci nel comprendere quanto sia oggi importante materializzare gli effetti della ricostruzione. Perché c'è un numero ancora elevato di domande di ricostruzione non ancora presentate. Quindi è sempre più urgente accelerare e materializzare gli effetti della ricostruzione. Solo così potremmo far tornare questo territorio attrattivo e potremo valorizzarlo al meglio con le opportunità dei fondi nazionali ed europei di questo momento. Perché quello che noi facciamo sia anche il frutto di una capacità di interpretare le esigenze e il futuro di questo territorio».

Camerino riparte

«È davvero una giornata importante e molto attesa per la nostra comunità – ha dichiarato il Sindaco del Comune di Camerino, Roberto Lucarelli - La nuova destinazione delle ex Casermette e la loro valorizzazione impreziosiscono la nostra città, a cui aggiungono valore rendendolo un polo di riferimento per il ricovero e il recupero dei beni artistici per la nostra Regione. Ringrazio tutti i protagonisti di questo risultato, a partire dal Commissario Guido Castelli, dal Presidente della giunta regionale Francesco Acquaroli, dal Vice presidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui e dal Direttore Alessandra dal Verme. Adesso l'auspicio è vedere i lavori procedere il più rapidamente possibile per dotare Camerino di questa nuova realtà. Contestualmente, l'accordo consente di avviare la valorizzazione del Complesso immobiliare del San Francesco, altro sito di particolare importanza. Tutto questo sta a dimostrare la forte attenzione e l'impegno delle istituzioni nei nostri confronti».

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Il progetto

Il complesso immobiliare delle Ex Casermette è stato costruito prima della Seconda Guerra Mondiale per la detenzione dei prigionieri di guerra ma è stato principalmente utilizzato come deposito di materiali vari dell’Esercito fino al 2007, anno in cui è stato dismesso dal Ministero della Difesa. L’intera area, che si estende su una superficie territoriale di oltre 56.000 mq, sarà riqualificata e gli edifici saranno adeguati sismicamente per ottenere un Recovery Art, il primo centro di ricovero e recupero di beni artistici danneggiati dalle calamità nella Regione Marche. L’opera d’arte verrà condotta all’interno dei fabbricati seguendo un percorso ben definito. Il bene verrà identificato e schedato in un’area di accoglienza; i dati e la documentazione fotografica verranno gestiti nella zona uffici; l’opera passerà nell’area di controllo e monitoraggio, qui verrà sottoposta a controlli scientifici e diagnostici al fine di stabilire la necessità o meno di un trattamento di decontaminazione. Se necessario, il bene verrà trattato in apposito laboratorio. Verrà poi sottoposto ad interventi di messa in sicurezza e posizionato negli spazi di deposito in attesa di essere riallocato nel luogo di origine o in spazi espositivi.

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Intervento di rifunzionalizzazione

L’operazione consentirà di rifunzionalizzare immobili pubblici in disuso destinandoli a nuova vita, secondo principi di efficientamento energetico, in grado di determinare contenimento dei consumi energetici, riduzione di suolo e impatti positivi e misurabili sul territorio. Si otterranno delle strutture a emissioni zero, integrate con sistemi energetici dinamici e interattivi, grazie all’implementazione di soluzioni volte al risparmio energetico e al basso impatto ambientale, con particolare attenzione ai seguenti aspetti: digitalizzazione, gestione dei consumi e produzione di energia elettrica. Verranno applicate soluzioni di “sustainable building”, bioclimatiche ed ecologiche, e utilizzati materiali e tecnologie innovative. Sia la progettazione che la gestione del cantiere sarà inoltre supportata dalla tecnologia BIM (Building Information Modeling) che permetterà un più efficace controllo della fase di cantiere e delle successive manutenzioni. La Recovery Art sarà parzialmente attiva già dal secondo semestre 2025 e l’intera opera sarà completata entro il 2026 nel rispetto delle milestone del PNRR per una spesa complessiva di circa 30 milioni di euro.

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