Primo impianto di Eso recycling, le scarpe (sportive e di moda) a Tolentino diventano pavimenti. L’idea dell’imprenditore Meletiou: «I rifiuti sono risorse preziose»

Primo impianto di Eso recycling, le scarpe a Tolentino diventano pavimenti
Primo impianto di Eso recycling, le scarpe a Tolentino diventano pavimenti
di Carla Passacantando
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Venerdì 10 Maggio 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 07:31

TOLENTINO Inaugurato ieri alle 11.44 (numero di buon auspicio) il primo impianto di Eso recycling, società benefit per il trattamento di rifiuti sportivi, dispositivi di protezione individuale e dal mondo della moda. L’impianto è in contrada Rotondo.

Al taglio del nastro erano presenti Helga Loessl, amministratrice unica Eso recycling, il sindaco Mauro Sclavi, Nicolas Meletiou, managing director Eso recycling, Andrea Palombo, direttore di stabilimento di Tolentino, il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi e clienti, ospiti e tutto il team dell’azienda composto da 12 persone, sei donne e altrettanti uomini, impiegate nel sito produttivo. 

L’obiettivo

L’obiettivo delle attività dell’impianto è ridurre la quantità dei rifiuti conferiti in discarica, scegliendo la strada della valorizzazione e del riciclo, attraverso la rigenerazione in materia prima seconda, impiegabile per realizzare nuovi progetti. Sviluppato da un’idea di Nicolas Meletiou, imprenditore con una lunga esperienza nell’ambito della gestione e consulenza di rifiuti da ufficio, Eso recycling rappresenta la chiusura del cerchio del processo e la restituzione di nuova materia prima seconda nata dalla rigenerazione.

Con una superficie di 700 metri quadrati interni e 2.400 esterni, lo stabilimento “Amato Cannara” è composto da due linee: una dedicata al riciclo e l’altra all’attività di produzione e trasformazione della materia prima seconda, ottenuta dalla prima linea, in nuovi prodotti destinati al mercato.

Attraverso le fasi di triturazione e separazione dei granuli misti nei componenti di origine (gomma, tessile, plastica, pelle, metalli ferrosi e non ferrosi), si ottiene la materia prima seconda e, successivamente alla fase di stampaggio, i prodotti finiti.

Il processo

Dal processo di trasformazione possono nascere: piste di atletica leggera, pavimentazioni per campi da basket, tennis e padel e superfici per i parchi giochi chiamati “Il giardino di Betty”, pavimentazioni su misura per negozi, eventi, stand, pavimentazioni in colato d’opera, pannelli termoacustici per l’edilizia e per l’arredamento, medaglie e trofei per lo sport. «È grazie ai miei 25 anni di lavoro nel settore dei rifiuti che ho acquisito un bagaglio di conoscenze sui molteplici percorsi per trasformare un rifiuto in una risorsa preziosa, avviandolo al “ciclo del riciclo” per ottenere materia prima seconda per la creazione di nuovi prodotti», ha affermato Meletiou.

«Questo piazzale a Tolentino ospita una delle aziende che rappresentano il futuro» le parole di Sclavi. Il sottosegretario di Stato al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica Claudio Barbaro non ha potuto partecipare e ha inviato un messaggio letto da Fabio Sturani, che si dedica alla pubbliche relazioni dell’azienda: «Da uomo di sport di lungo corso non posso che riservare un plauso ancora più convinto per la nascita del Plant “Amato Cannara” che, con la sua attività, contribuirà anche a favorire la diffusione dell’educazione ambientale nel mondo dello sport».

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