Assalti alla pizzeria e al supermercato, i banditi in trappola dopo l’indagine lampo

La pizzeria dove era stata tentata la rapina
La pizzeria dove era stata tentata la rapina
di Benedetta Lombo
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Martedì 22 Dicembre 2020, 07:05

PORTO RECANATI - Due rapine, una tentata e una consumata: presi gli autori, sono un pakistano e un italiano. È durata 24 ore la fuga di un 31enne pakistano che sabato sera aveva tentato di rapinare la titolare della pizzeria Pizza Express in via Pietro Mica a Porto Recanati. L’uomo è stato individuato e raggiunto dai carabinieri della locale stazione che lo hanno sottoposto a fermo e condotto carcere a Montacuto. 

 

Il pakistano, clandestino, senza fissa dimora e gravato da numerosi ulteriori precedenti, verso le ore 22 di sabato, con il volto parzialmente travisato e verosimilmente armato di pistola, si era presentato alla titolare della pizzeria intimandole di consegnargli tutti i soldi dell’incasso, ma la reazione della donna e le sue urla avevano attirato l’attenzione del marito che era in cucina ed era subito intervenuto costringendolo alla fuga per le vie limitrofe.

Le indagini immediatamente intraprese e la serrata attività di ricerca operata dai militari della stazione di Porto Recanati, anche sulla base delle descrizioni fornite dai testimoni e delle immagini degli impianti di videosorveglianza acquisite, hanno consentito di rintracciare ieri notte lo straniero allo scalo ferroviario, intenzionato a lasciare definitivamente l’area portorecanatese. Il 31enne era armato di un coltello a serramanico che teneva nella tasca del pantalone, poi sequestrato. Dopo le operazioni di fotosegnalamento il pakistano è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per tentata rapina aggravata e portato al carcere di Montacuto su disposizione del pubblico ministero di turno Rosanna Buccini.

È stato invece posto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione a Porto San Giorgio un 39enne italiano considerato essere uno dei due autori della rapina consumata la sera del 16 dicembre al supermercato “Si con te” di via XXV Marzo 1935 sempre a Porto Recanati, quando un uomo con volto coperto dalla mascherina di protezione ed il cappuccio della felpa aveva minacciato una delle cassiere brandendo un grosso coltello da cucina e, ottenuto il bottino, si era diretto verso il vicino giardino dove l’attendeva un complice a bordo di un veicolo. La rocambolesca fuga fu però interrotta da un attento e solerte corriere che, realizzato quanto era appena accaduto, aveva frapposto il suo furgone davanti alla loro auto tanto da costringerli a scendere e scappare a piedi. 
 
Anche in questo caso, le complesse indagini svolte nell’immediatezza dal personale della locale stazione, sempre coordinate dal sostituto procuratore Buccini, hanno consentito positivi riscontri, anche se sono in corso ulteriori accertamenti per l’identificazione del correo, rimasto ignoto. Oggi si svolgerà la convalida del fermo del pakistano dinanzi al gip Giovanni Manzoni. Il 31enne è difeso dall’avvocato Simone Matraxia.
 

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