Montecosaro, la truffa del finto Sms delle Poste a segno: un raggiro da 11mila euro

Montecosaro, la truffa del finto Sms delle Poste a segno un raggiro da 11mila euro
Montecosaro, la truffa del finto Sms delle Poste a segno un raggiro da 11mila euro
di Benedetta Lombo
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Giovedì 28 Marzo 2024, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 17:30

MONTECOSARO Truffa con la falsa intestazione di Poste italiane, nei guai quattro campani e un pugliese. I fatti finiti al centro del procedimento risalgono al 26 marzo del 2021. Secondo la ricostruzione accusatoria i cinque indagati in concorso tra loro avrebbero inviato a un giovane che vive a Montecosaro un messaggio che indicava la falsa provenienza di Poste italiane in cui si invitava l’utente ad accedere al link segnalato nel testo.

La vicenda

Una volta cliccato sul collegamento ipertestuale la vittima aveva compilato il modulo ed era poi stata contattata da un numero fisso.

La persona al telefono con il pretesto di aver riscontrato una discordanza tra i dati inseriti al momento della compilazione del modulo e quelli in possesso di BancoPosta, lo avevano convinto a recarsi allo sportello Postamat più vicino per risolvere il problema. Per persuaderlo, gli avrebbero prospettato pericoli (immaginari ma in quel momento credibili per la vittima) come il blocco del conto corrente e l’impossibilità di compiere ulteriori attività bancarie. Sempre restando in collegamento telefonico il giovane era stato indotto dalla sua interlocutrice ad attivare la procedura utile a chiedere un codice seriale legato al suo conto corrente e a dettarlo alla donna che era al telefono. Era stato così che la vittima, seguendo passo passo le indicazioni ricevute per telefono, involontariamente aveva effettuato in favore delle carte Postepay di quattro uomini altrettante ricariche, tre per un importo pari a 2.990 euro e una pari a 1.949 euro (totale di quasi 11mila euro). Accortosi della truffa il giovane aveva presentato una denuncia all’autorità giudiziaria. Nel corso delle indagini furono individuati i cinque presunti responsabili, quattro uomini e una donna, tre di Napoli, uno di Pomigliano d’Arco e uno di Talsano-San Vito-Lama in provincia di Taranto. Ieri il fascicolo per errore è finito dinanzi al gup del Tribunale di Macerata Giovanni Maria Manzoni che ha rinviato gli atti in Procura per la citazione diretta a giudizio. La vittima è tutelata dall’avvocato Sandro Pugliese.

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