CINGOLI Il vescovo Nazzareno Marconi ha celebrato ieri sera la prima messa nella rinnovata chiesa di San Nicolò di Moscosi, riaperta dopo quasi otto anni di chiusura a causa dei danni del sisma del 2016 che ne avevano causato l'inagibilità. Subito dopo la chiusura della chiesa, grazie anche ai residenti, era stato trovato un luogo alternativo utilizzando i locali di una ex falegnameria.
La festa
Ieri sera tutta la popolazione della piccola frazione di Cingoli ha simbolicamente riabbracciato con tanta soddisfazione la propria chiesa che ora torna a essere un importante punto di riferimento non solo per i residenti della frazione cingolana ma anche per le altre località limitrofe come Castreccioni, Azzoni e Castel Sant'Angelo. «Ci siamo arrivati.
La chiesa di Moscosi - ha aggiunto - è un importante punto di riferimento non solo per questa comunità ma anche per quelle limitrofe. Sono stati fatti lavori importanti che hanno riguardato il tetto, il campanile, le murature della chiesa, il miglioramento sismico all'interno della struttura ed è stato superato il problema all'umidità». Presenti alla cerimonia di apertura oltre al vescovo Marconi, l'assessore regionale Filippo Saltamartini, il sindaco Michele Vittori con altri amministratori locali, il parroco di Cingoli don Patrizio Santinelli e tutti i sacerdoti dell'Unità Pastorale di Cingoli.
L’iter
Il percorso dei lavori di questa chiesa è stato abbastanza complesso: dopo i primi mesi di lavori, la diocesi di Macerata ha dovuto trovare un'altra impresa per far riprendere i lavori iniziati. Sono passati un paio di anni, poi il Covid ha frenato tutto, finalmente poi si è ripartiti con una nuova ditta che ha portato a termine i lavori. Nel territorio di Cingoli è la seconda chiesa riaperta dopo gli eventi sismici del 2016, cioè dopo la quella di Avenale tornata fruibile nel 2020.