Banca Macerata, nuova maxi sede, il presidente Cavallini: «Non abbandoniamo l’entroterra»

Banca Macerata, nuova maxi sede, il presidente Cavallini: «Non abbandoniamo l’entroterra»
Banca Macerata, nuova maxi sede, il presidente Cavallini: «Non abbandoniamo l’entroterra»
di Mauro Giustozzi
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Domenica 23 Aprile 2023, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 14:17

MACERATA  - Una conquista che arriva a 17 anni dalla fondazione ma anche un punto di partenza verso nuove sfide. È la nuova sede di Banca Macerata in contrada Acquevive che è stata inaugurata alla presenza di centinaia di invitati, le istituzioni locali al completo assieme ai vertici dell’Abi, dirigenti, collaboratori e dipendenti con le loro famiglie, per quella che si è trasformata in una festa per questo evento a lungo sognato.

Per una Banca Macerata che proprio dalla nuova sede direzionale rilancia le sue sfide, tra cui crescere ulteriormente nell’espansione territoriale ad iniziare dai paesi dell’entroterra. «Oltre all’inaugurazione della sede oggi si può dire che il nostro istituto di credito sia consolidato – ha detto il presidente onorario Loris Tartuferi- su questo territorio dopo il disastro che il sistema bancario ha avuto negli ultimi 20 anni.

Questa soddisfazione è grande e deve essere considerata non un punto di arrivo ma di partenza».

Una sede che ospita circa 50 tra dipendenti e dirigenti: i consumi energetici sono stati totalmente abbattuti grazie alla presenza di un parco fotovoltaico che produce energia green per far funzionare l’intera struttura realizzata con un investimento di circa 8 milioni di euro. A livello strutturale la nuova rotatoria lungo la strada Carrareccia ha già portato benefici alla circolazione veicolare, consentendo un rapido accesso e deflusso al direzionale. 

«Questa sede è un grande traguardo, non è stato semplice realizzarla e adesso ce la godiamo -ha sottolineato il presidente Ferdinando Cavallini -. È stata riqualificata un’area completamente dismessa. Qui parte una nuova storia della banca, non ci poniamo limiti: sappiamo di poter e dover lavorare con crescenti aspettative e crescenti obiettivi. Nel nostro programma ci sono anche nuove aperture di filiali nelle zone più disagiate del territorio montano che sta subendo una desertificazione del sistema bancario: apriremo adesso a Sarnano, Gualdo ed a Montegiorgio».

Cavallini ha ricordato poi come sia stata superata la soglia dei 500 milioni di euro di raccolta diretta e quella di un miliardo di euro di mezzi amministrati. I crediti erogati sono ora quasi 350 milioni e, di questi, solo il 3,76% sono quelli deteriorati lordi. Una impresa che dà lavoro a circa 100 persone, fra dipendenti e collaboratori che retribuisce con emolumenti pari ad oltre 3,5 milioni di euro netti annui, che finanzia attività sportive, culturali, sociali e nel campo sanitario per oltre 300mila euro annui, che affida contratti di lavori e manutenzioni varie a ditte locali per oltre un milione di euro all’anno.

Prima della benedizione il vescovo Nazzareno Marconi ha voluto sottolineare come «nel gruppo dei dodici apostoli di Gesù due si occupavano di economia: uno era Matteo, divenuto santo ed evangelista e l’altro Giuda. Ad indicare che il terreno dell’economia è complicato, si può diventare grandi santi o creare grossi problemi. Quello che chiediamo al Signore è di aiutarvi in questa responsabilità, nel gestire un territorio complesso dove ci può essere l’occasione di fare tanto bene tenendo lontana la tentazione di fare male. Lo sviluppo e la tutela economica del territorio è una cosa importante». Infine nell’auditorium della banca l’intervista al vice presidente di Abi Camillo Venesio a cura del direttore di Milano Finanza, il giornalista Roberto Sommella, che ha preceduto la visita nella nuova struttura. 

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