L'anello del Conero immerso nel verde: una traversata suggestiva che parte dal Poggio e fa scoprire gli angoli più belli

L'anello del Conero immerso nel verde: una traversata suggestiva che parte dal Poggio e fa scoprire gli angoli più belli
L'anello del Conero immerso nel verde: una traversata suggestiva che parte dal Poggio e fa scoprire gli angoli più belli
di Saverio Spadavecchia
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Venerdì 14 Aprile 2023, 18:46

ANCONA- Una vera e propria traversata del Conero, per scoprire i segreti e i luoghi più belli di un ambiente naturale unico e incontaminato. Il parco del Conero è uno dei fiori all'occhiello della natura marchigiana per le sue bellezze naturalistiche che riescono ad armonizzarsi con la presenza dell'essere umano. Dopo il Gargano il Conero è il promontorio più importante dell'Adriatico e ha le rupi marittime più alte di tutta la costa orientale adriatica: più di 500 metri a picco sul mare, ed a partire dal 1987 è stato istituito il parco regionale.

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La ricchezza della natura

La flora può vantare circa 1000 tra specie e sottospecie di piante e tra queste (nelle falesie) il ginepro rosso, l'euforbia arborescente e l'euforbia veneta. Mentre per quanto riguarda la fauna questa non è molto densa, a causa della lunga presenza dell'uomo sul territorio e la conseguente antropizzazione del territorio. La traversata del Conero parte da Poggio con il sentiero che sale in una zona con parecchi arbusti, ma già dalla prima sommità c'è la prima bella vista panoramica, quella sul Trave. Dopo un'ora circa caratterizzata per la maggior parte da bosco, si arriva a Pian Grande. Da qui si può allungare lo sguardo a sinistra, ed ammirare la baia di Portonovo. Ripreso il sentiero principale il prossimo tratto sarà ancora bosco, poi un bivio a sinistra e si giunge ai Piani di Raggetti.

Da questo punto si proseguirà lungo la strada grande con il sentiero prosegue con un bosco di latifoglie fino ad uno spiazzo con un basamento in muratura.

Il Belvedere

Si va a sinistra costeggiando una zona a picco sul mare e si arriva su una strada più larga con un punto di osservazione caratteristico: il Belvedere sud con vista sugli scogli delle Due Sorelle. E proprio le Due Sorelle nascondono una leggenda, ed è legata ad urla strazianti provenienti dal mare. Responsabile una sirena, che ammaliava con canto e bellezza i navigatori per attirarli nella grotta degli schiavi per farli prigionieri. In questo luogo poi venivano torturati anche da un demone marino, ma proprio quest'ultimo a casa della sua crudeltà venne trasformato in pietra e successivamente spaccato in due scogli bianchi simili a due donne in preghiera. Questo "fatto" fece terminare il canto della sirena, che si spostò poi in altri luoghi sconosciuti. Continuando si scende in una zona con case e poi si prende la strada comunale per Fonte d'Olio e quindi si arriva alla strada provinciale. Il percorso ad anello non è eccessivamente complicato da affrontare, ma come di consueto sono necessarie una serie di precauzioni per non rimanere sorpresi durante il tragitto. Scegliete con attenzione il giorno per effettuare l'escursione solo dopo aver verificato con attenzione le condizioni meteo. Altro consiglio è quello di affrontare i chilometri previsti con la luce del sole per evitare di ritornare sui propri passi con il buio. Vista la stagione primaverile è consigliato portare anche una buona scorta d'acqua e un copricapo per evitare di rimanere sorpresi dal sole e dai primi caldi della stagione.

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