Giovane trovata morta seminuda in spiaggia a Porto Sant'Elpidio, si allarga l’indagine. I pantaloncini a 50 metri di distanza, i tatuaggi, i due ragazzi. Cosa sappiamo

Indaga la polizia di Fermo
Indaga la polizia di Fermo
di Sonia Amaolo
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Mercoledì 30 Agosto 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 19:54
PORTO SANT'ELPIDIO -  Si infittisce il giallo della 33enne moldava trovata cadavere in spiaggia lunedì all’alba. L’allarme è scattato alle 6.30 in via Faleria, all’altezza dello stabilimento dei Marinai d’Italia, in pochi minuti l’ispettore di polizia David Cinti era sul posto con diverse pattuglie della Questura. La donna era seminuda, con indosso solo reggiseno e maglietta, era supina sull’arenile, il busto in acqua, le braccia contratte sul petto e i pugni chiusi. Sembrava in posizione di difesa. Morta da ore, nella notte. Nel mirino degli inquirenti un uomo con alcuni precedenti per spaccio di droga, gli agenti della Squadra mobile hanno fatto irruzione nel suo appartamento subito dopo l’intervento in spiaggia. Oltre a lui ci sarebbe anche un altro sospettato. Da queste basi sono partite le indagini coordinate dalla Procura, l’obiettivo è capire cosa ha fatto la moldava nelle ore precedenti alla morte, con chi era, come è arrivata in spiaggia e soprattutto perché era senza la biancheria intima. Un paio di pantaloncini corti sono stati recuperati 50 metri a nord dal cadavere, sulla spiaggia. 


Una residente aveva riferito ai poliziotti di aver visto la moldava la sera prima mentre passeggiava con due ragazzi, indossava short color rosso. La giovane dell’Est Europa era arrivata a Porto Sant’Elpidio con un visto turistico.

Era da pochi giorni in città e non aveva i documenti. Era stata vista in giro sul lungomare nel fine settimana e in un bar della zona. Lunedì si è aperto il giallo dopo che una signora, passeggiando sulla battigia, è inciampata sul corpo senza vita.

Le ricerche sui tatuaggi


La Questura è arrivata all’identità della 33enne passando per il circuito nazionale, sono stati utili alle ricerche i tatuaggi, numerosi sul braccio destro e sulla gamba, oltre al piercing a cerchietto sulla narice e, sulle dita, tanti anelli, «molto particolari» dice chi li ha visti. L’uomo prelevato dagli agenti, con i suoi precedenti circoscrive le indagini, rimanda a un contesto preciso, a un certo tipo di ambiente. L’autopsia fornirà un quadro più preciso, l’orario della morte e le cause. Per il momento tutte le ipotesi sono aperte, può essersi trattato di un malore dovuto a una malattia pregressa o un’overdose, un suicidio o un omicidio, anche se non risultano segni di violenza. L’assessore alla Sicurezza Enzo Farina, che era in spiaggia con gli uomini della Questura, il sindaco Massimiliano Ciarpella e altri componenti di giunta, fa sapere che «la ragazza era in città da pochi giorni e non si conosceva, non aveva la residenza. Lodevole il lavoro della polizia, ho rilevato anche tanta solidarietà da parte della gente: ci sono state diverse testimonianze che saranno utili alle indagini, come la videosorveglianza». Decisiva per chiarire il giallo, infine, anche l’autopsia.

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