Porto Sant'Elpidio sott'acqua
Alba di paura per la pioggia

Porto Sant'Elpidio sott'acqua Alba di paura per la pioggia
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 5 Marzo 2014, 09:50 - Ultimo aggiornamento: 13:17

PORTO SANT'ELPIDIO - Alba di passione nel quartiere di Marina Picena attorno a via Canada per via del maltempo e della pioggia. Molti gli allagamenti nelle abitazioni sul lungomare Nord dove l’acqua ha invaso diversi garage e scantinati seminterrati. E’ stata una notte drammatica. Le prime avvisaglie si sono avute nella notte intorno alla 1.30, ma l’allarme vero e proprio è scattato intorno alle 4 del mattino quando l’intera area intorno al sottopasso di via Canada è rimasta isolata. Immediato l’intervento a quell’ora della protezione civile di Porto Sant’Elpidio che ha provveduto sapientemente a cingere con un cordone di sicurezza tutta l’area e i suoi sbocchi a monte e sul lungomare. Poco prima invece un’auto, una piccola utilitaria tradita dalla bassa visibilità era rimasta bloccata proprio nel mezzo del sottopasso con l’acqua arrivata addirittura ai finestrini.

La protezione civile ha avuto il suo bel da fare poi nella mattina anche nei confronti degli automobilisti scalmanati che non ne volevano sapere di trovare la strada chiusa e volevano passare a tutti i costi fino a che poi non si ritrovavano impantanata in un lago sopra l’asfalto piano del lungomare.

Immediato anche l’arrivo dei vigili del fuoco provenienti sia da Fermo che da Ascoli che muniti di due potenti idrovore hanno cercato di liberare la zona completamente allagata. Purtroppo ha giocato a sfavore la condizione di un condotto fognario che a fronte della forte pioggia ributtava sulla strada l’intero suo contenuto per via di un malfunzionamento.

Dai sopralluoghi durante la notte i vigili del fuoco hanno scoperto dunque la causa: colpa di uno scolmatore a mare, quello centrale alla rotonda prospicente ai giochi per bambini della pineta e al locale Sunrise che per via delle forti mareggiate era rimasto occluso. Immediatamente è stato quindi richiesto l’intervento di un grosso escavatore che dall’alba ha cominciato a lavorare sulle grosse tubature dello scarico a mare cercando di liberarlo. Operazione che sono durate poi tutta la mattinata quando la situazione è diventata stabile ma l’area è rimasta ancora completamente isolata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA