Porto San Giorgio, il nuovo ponte ciclopedonale resterà senza nome: «Basta, solo polemiche paradossali»

Il sindaco Vesprini stoppa il dibattito: «Non mi risulta che altre infrastrutture simili siano intitolate»

Porto San Giorgio, il nuovo ponte ciclopedonale resterà senza nome: «Basta, solo polemiche paradossali»
Porto San Giorgio, il nuovo ponte ciclopedonale resterà senza nome: «Basta, solo polemiche paradossali»
di Serena Murri
3 Minuti di Lettura
Sabato 10 Febbraio 2024, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 11:22

PORTO SAN GIORGIO Il ponte senza nome. Il ponte ciclopedonale sul fiume Ete è quasi pronto ma - a quanto pare - non verrà intitolato a nessuno. Il sindaco Valerio Vesprini ha ricordato: «L'avevo detto che la questione avrebbe creato conflittualità». L'infrastruttura, dopo anni di lavori a singhiozzo, fasi di stallo e interventi fermi, finalmente è quasi pronta, anche a detta degli amministratori. L'opera, è stata realizzata in condivisione dai due comuni, quello di Fermo e quello di Porto San Giorgio. Da qualche mese, sono partite le polemiche sulla possibile intitolazione. Polemiche che a dire il vero, sono state smorzate, quasi sul nascere dal sindaco di Fermo.

I nomi

Negli ultimi mesi, l'elenco dei nomi papabili da attribuire all'infrastruttura sono cresciuti, tanto da creare -forse- un po' d'imbarazzo nella scelta.

Ora, per tagliare la testa al toro, il sindaco di Fermo ha fatto un passo indietro ed ha stabilito che il nuovo ponte, la cui inaugurazione si auspica sia per prima di Pasqua, non avrà alcun nome. Così non si scontenta nessuno. Le due date papabili, per il taglio del nastro, sarebbero quella del 17 e del 24 marzo. Al momento, si sta provvedendo al montaggio delle luci e alla sistemazione delle staccionate.

L’impegno

«Pochi giorni fa, ho visto che stavano finendo di lavorare -ha ammesso il sindaco Valerio Vesprini- poi ci sarà da sistemare tutta la zona limitrofa esterna al cantiere, come la curva che conduce al porto ma che è fuori dal progetto. Ora è giusto provvedere alle finiture, poi si penserà alle potature». Sull'intitolazione mancata, il primo cittadino di Porto San Giorgio ha commentato: «Fosse stato per me, non ci avrei neanche pensato. Io questa faccenda dell'intitolazione a Chiesa l'ho subìta. Con questo non dico di essere stato contrario, Felice era un amico e un imprenditore che stimavo. Solo che poi quando iniziano a crearsi comitati per nomi e contro nomi, diventa un problema. Tra l'altro, abbiamo saputo che per l'intitolazione serve il requisito di 10 anni dal decesso e si possono fare deroghe solo per personaggi di rilevanza nazionale e internazionale». Vesprini ha fatto anche presente un altro aspetto: «Non si sono mai visti ponti con il nome. Infrastrutture simili, nelle vicinanze, sono state inaugurate senza intitolazioni. L'avevo detto in consiglio che sarebbero sorti conflitti con altri nomi oltre a quello di Chiesa». È evidente che è stato fatto un passo indietro, su un ponte che è a metà tra due comuni. «Si tratta di una polemica paradossale -ha aggiunto Vesprini- quando dopo 30 anni si è riusciti ad avere finalmente un ponte. Ora, il problema è il nome. Forse, all'epoca è stato sbagliato fare quel proclama sull'intitolazione. A Porto San Giorgio, neanche i campi sportivi sono intitolati. Un ponte del genere che collega due comuni, ha fatto emergere queste problematiche. Personalmente, non ho mai pensato che il ponte dovesse avere un nome».

© RIPRODUZIONE RISERVATA