Atti di teppismo in centro a Porto San Giorgio, c’è il Daspo Willy: un giovane non potrà frequentare i locali per due anni

Atti di teppismo in centro a Porto San Giorgio, c’è il Daspo Willy: un giovane non potrà frequentare i locali per due anni
Atti di teppismo in centro a Porto San Giorgio, c’è il Daspo Willy: un giovane non potrà frequentare i locali per due anni
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Martedì 16 Gennaio 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 11:54

PORTO SAN GIORGIO Gang giovanili, immediata risposta della Questura con un provvedimento di divieto di accesso a tutti i pubblici esercizi e a tutti i locali di pubblico intrattenimento sul territorio dell’intera provincia fermana. Il provvedimento firmato dal questore Luigi Di Clemente è a carico di un giovane che faceva parte del gruppetto di 5-6 persone, tutte adolescenti, autore degli atti di teppismo in centro dei giorni scorsi fra lanci di bottiglie, danni a case e auto e molestie a una viaggiatrice che si trovava in stazione.

I soccorsi

Sul posto erano subito giunti i carabinieri che hanno poi stilato il report sull’episodio.

Uno dei ragazzi, inseguito dai carabinieri, è stato raggiunto nei pressi di uno chalet e al momento del fermo ha reagito pesantemente, ferendo anche un militare. Quindi era stato arrestato. Il questore ha emesso il provvedimento secondo il quale per due anni sarà inibita al soggetto colpito la frequentazione di tutti i pubblici esercizi presenti sul territorio dell’intera provincia. Il divieto, chiamato Daspo Willy, in memoria del povero Willy Montero Duarte, costituisce un istituto nato negli ultimi anni e introdotto per la prima volta con il decreto legge 14/2017, sottoposto a vari interventi legislativi nel corso del tempo.

Con le nuove modifiche legislative intervenute alcuni mesi fa, in materia di prevenzione di disordini negli esercizi pubblici e nei locali di pubblico trattenimento, il divieto può essere applicato ai soggetti denunciati, oltre che per i reati contro la persona e il patrimonio, anche per il reato di porto di arma impropria, quello di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale e il reato di resistenza a un pubblico ufficiale, come avvenuto in questo caso. La polizia da anni è sensibile alla tematica e alla lotta contro il fenomeno delle gang giovanili e il recente decreto “Caivano” ha messo a disposizione del questore ulteriori strumenti di contrasto di carattere amministrativo.

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