Ortezzano, si è chiusa Somaria
Edizione 2015 di successo per la festa

Ortezzano, si è chiusa Somaria Edizione 2015 di successo per la festa
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Lunedì 20 Luglio 2015, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 16:50
ORTEZZANO - Somaria ha chiuso i battenti della terza edizione. Una festa “non convenzionale” come amano definirla i suoi ideatori, che ha nuovamente saputo attrarre centinaia di persone nella valle dell’Aso, alle propaggini di Ortezzano, per una tre giorni all’insegna del buon vivere, del buon mangiare, del buon ascoltare, del buon apprendere. Protagonisti gli asini, come sempre.

Sono loro che, dal vivo, in carne ed ossa, oppure attraverso suggestioni letterarie o aneddoti e tradizioni popolari, animano una festa della natura, in compagnia di altri animali come i cavalli, o le mucche, le galline, i gufi, i falchi e addirittura le pecore. Sono loro che diventano i grandi amici dei più piccoli, i bambini, che scoprono la facilità e la bellezza di un rapporto diretto con gli animali. Toccare un asino, accarezzarlo, salirgli in groppa, magari dargli da mangiare.



Tutto ciò nella consapevolezza del grande rispetto che si deve agli animali. Asini ma anche begli incontri: Loredana Zampacavallo, ed i suoi straordinari spaventapasseri; Antonio De Signoribus, e le sue incredibili storie di streghe e lupi mannari sospese tra superstizione, fantasia e… dubbio! Roberto Bellavigna che con la sua fisarmonica ha guidato i presenti in un viaggio musicale dentro la canzone popolare degli Appennini; Carlo Ciarrocchi e Marco Antolini, pionieri di un’idea che vede animali ed uomini camminare insieme nel rispetto dei “ruoli” assegnatigli da Madre Natura, ma senza mai prevaricazioni; Filippo Davoli, un poeta affabulatore, che ha saputo cucire i suoi versi alle magie musicali di Alfredo Laviano che definire mero percussionista è forse riduttivo: suoni della natura i suoi, suoni di foresta che si mischiano al verso “vero” del barbagianni, o ai latrati “veri” del cane di Giancarlo, o al canto “vero” delle cicale. E poi il Leopardi di Pier Massimo Macchini, disincantato, a tratti caustico ma assolutamente ironico ed azzeccato. Ed ancora i Mapù ed il loro scatenato saltarello, i Turkish Cafè, una band marchigiana oramai proiettata su scenari sempre più “aperti” e qualificanti, e Gianfilippo Fancello, assoluto virtuoso della chitarra che nelle sue mani diventa una vera e propria orchestra.





Begli incontri ancora con Mauro Mario Mariani, strepitoso divulgatore che ci ha indicato le linee da seguire per una alimentazione consapevole, e Tommaso Lucchetti, per il suo viaggio nelle tradizioni e memorie del gusto; Oberdan Cesanelli, e le sue letture prodromiche ad “Asino chi non legge” guarda caso dedicate proprio all’asino. E ancora l’osservazione del cielo con Giampaolo Butani dell’associazione Alpha Gemini, e la notte della civetta con Stefano Properzi, e i voli del falco con Nazzareno Polini, e la produzione della carta con Natan Kaaren, e i laboratori di Valeria Colonnella, Matteo Pirro, Cristina La Notte. L’interessante convegno sulla pecora sopravvissana organizzato in collaborazione con la CIA, e i custodi contadini con i loro “semi antichi” per un inno alla biodiversità.

Discorso a parte la cucina, affidata alle cure di una chef di tutto rispetto, Sabrina Tuzi de la Degusteria del Gigante, che ha saputo coniugare tradizione ed innovazione incantando con le sue prelibatezze i numerosi “degustatori”. Il momento forse più emozionante quello relativo alla “sepoltura” della capsula del tempo: ieri mattina tanti bambini e tanti adulti si sono trasformati in messaggeri del tempo, affidando ad una capsula di acciaio inossidabile realizzata dalla TreElle srl di Fermo, i loro desideri ed i sogni per il futuro.





La capsula (in realtà due perché è stata usata anche quella di riserva data la mole di oggetti e biglietti presentati) è stata poi salutata dal Sindaco di Ortezzano, Giusy Scendoni, che ha simbolicamente sollevato la prima palata di terra per ricoprire le capsule sepolte nel giardino della scuola elementare di Ortezzano. Una lastra, a futura memoria, ricorderà la data del 19 luglio 2015 annunciando già la sua riapertura per il 19 luglio 2045: tutto il materiale depositato diverrà auspicabilmente materiale per una mostra che verrà allestita subito dopo la riapertura della capsula, magari, come si augurano in tanti, per la 33° edizione di Somaria.
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