Viaggio nel degrado veregrense
Se il centro piange la periferia sta peggio

Viaggio nel degrado veregrense Se il centro piange la periferia sta peggio
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Sabato 31 Gennaio 2015, 12:49 - Ultimo aggiornamento: 13:21
MONTEGRANARO - Quanto degrado e abbandono, non è solo il centro a versare in condizioni pietose ma anche fuori. Una mattinata a spasso nel degrado veregrense. Se il centro storico, tra sporcizia e abbandono, è il "grande malato" della città, nelle periferie cittadine la situazione non è che sia migliore. Discariche a cielo aperto non si contano in città, basta saper cercare negli anfratti dove l'attenzione è più bassa.

Prima tappa: Contrada San Tommaso, la strada che dalla Strada dei Monti scende verso il Torrione ed il lungo Chienti. Dopo qualche centinaio di metri di percorrenza, sulla destra proprio lungo la strada, i resti di una casa abbandonata, ormai crollata quasi in toto (gli ultimi crolli non saranno di più di qualche settimana fa, a occhio). Lo scenario è inquietante: sacchi neri squarciati pieni di amianto in frantumi, altre tavole buttate nel fosso proprio accanto, altri sacchi contenenti polistirolo e pure taniche e bottiglie di liquidi tossici e infiammabili. Per non parlare, ovviamente, dei rifiuti "tradizionali" ma anche di tricicli, gomme di auto, bici e pure camion, cuscini, secchi. Di tutto, insomma. Il tutto mentre sotto scorre acqua, andando quindi ad inquinare fossi e falde acquifere.

Basta scendere verso valle, imboccare il lungo Chienti percorrendo tutta via Villa San Filippo ed arrivare nei pressi del Villaggio del Lavoro, a qualche centinaio di metri dall'imbocco della superstrada e proprio alle spalle della rinomata zona degli outlet tra Sant'Elpidio a Mare e Montegranaro. Davanti all'ingresso di uno dei cantieri fermi da tempo immemore ecco un'altra vera e propria discarica. Divani interi, materassi, valigie, carrozzine e anche grandi sacchi neri che è meglio non ispezionare a mani nude. Visto anche che fanno capolino un paio di siringhe usate proprio lungo la carreggiata.

Terza tappa: la Mezzina. Sul lato Nord della provinciale, appena prima dell'incrocio con Contrada Santa Leandra, una stretta stradina di campagna che porta verso un'altra casa abbandonata (meta molto nota tra i consumatori di sostanze stupefacenti). Appena sotto, un ampio piazzale che da qualche settimana ospita centinaia e centinaia di cassette di legno e plastica usate per trasportare frutta e verdura. In questo caso, basterebbe andare a leggere le etichette per risalire ai responsabili dell'abbandono. Per non farci mancare niente, però, ci si trova pure qualche batteria di automobile esaurita.

Ultima tappa, proprio contrada Santa Leandra. Qui luoghi preferiti dagli incivili non ce ne sono. È proprio tutta la lunga strada che da fondo valle risale verso Montegranaro centro ad essere puntellata di rifiuti di ogni genere: l'immancabile eternit, gomme, televisori, passeggini e ovviamente anche immondizia comune di ogni tipo. Al solito, in questi casi, la responsabilità è duplice. Da un lato di chi, anziché conferire rifiuti tossici o ingombranti a chi di dovere (ecocentro, ditte specializzate) preferisce abbandonarli nelle campagne. Dall'altro di chi deve controllare il territorio, ovvero il Comune. La speranza è che il messaggio, ora, sia arrivato.
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