Estra Prometeo incorpora Monte Urano Energia. Con l’acquisto del 51% il Gruppo marchigiano assorbe l’intero capitale

La piazza di Monte Urano
La piazza di Monte Urano
di Massimiliano Viti
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Venerdì 27 Ottobre 2023, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 12:26

MONTE URANO - Monte Urano Energia non c’è più. La società è passata completamente nelle mani di Prometeo del gruppo Estra. Che deteneva già il 49% delle quote di Monte Urano Energia e che ora ha rilevato anche il 51% mancante. La spesa complessiva è stata di circa 2 milioni di euro. La vecchia società applicava già i contratti di fornitura metano ed energia elettrica di Estra ed Estra Energie, pertanto, fa sapere l’azienda in una nota, «i clienti possono stare tranquilli perché la qualità del servizio e le condizioni contrattuali non cambieranno». 


Monte Urano Gas era si occupava della vendita del metano ai clienti finali dal primo ottobre 2002.

Successivamente, nel luglio del 2016, Prometeo del gruppo Estra si aggiudicava mediante asta pubblica (con una offerta di 1,07 milioni di euro) il 49% del capitale sociale della Monte Urano Gas. E veniva costituita la Monte Urano Energia. Oggi Prometeo, sborsando una somma di circa 840.000 euro, ha acquisto anche il restante 51% di proprietà del Comune, completando la scalata e arrivando al 100% delle quote societarie di Monte Urano Energia. Società quest’ultima che ha chiuso il 2022 con quasi 3 milioni di metri cubi di gas e circa 2,5 Gwh di energia elettrica venduti. La Monte Urano Energia non ci sarà più e ha trasferito a Estra Prometeo il proprio portafoglio clienti composto da oltre 3.800 nominativi tra gas ed energia elettrica, prevalentemente concentrati nel comune di Monte Urano.

Estra Prometeo fa sapere che tutti i clienti di Monte Urano Energia riceveranno la comunicazione di incorporazione nel prossimo mese di novembre. Inoltre, in questi giorni, stanno ricevendo l’ultima bolletta a marchio Monte Urano Energia, in quanto dalla prossima ci sarà l’intestazione e il logo di Estra Prometeo. La decisione di cedere il 51% della società, e di fatto il controllo della stessa, è avvenuta diversi mesi fa, in piena tempesta costi, durante l’impennata dei prezzi del gas. Una decisione contestata dalla minoranza ma che ha portato nelle casse comunali circa 840.000 euro. Che si aggiungono a 1,07 milioni di euro offerti per aggiudicarsi il 49%. È chiaro che tutti gli utili o le perdite della società del metano che per decenni sono confluiti nel bilancio comunale non ci saranno più. 

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