Fermo, le lacrime di Felice Chiesa
"Ho sempre vissuto nella legalità"

Felice Chiesa e l'avvocato Savino Piattoni
Felice Chiesa e l'avvocato Savino Piattoni
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Mercoledì 16 Marzo 2016, 12:05

FERMO - Non riesce a trattenere le lacrime Felice Chiesa, il patron del Verde Mare. Ancora stenta a credere a quello che gli è capitato. Una vita spesa nel settore turistico e a servizio della comunità. Felice Chiesa è un personaggio molto conosciuto e stimato nel Fermano e non solo.
 



“Sono 64 anni che lavoro nel settore, 44 nelle Marche - dice con la voce rotta dalla commozione e gli occhi lucidi- Sono stato il fondatore di sei strutture ricettive La Capannina, il Verdemare, il Mirage, il Riva Verde e il Girasole. Per 3 anni ho ricoperto la carica di presidente del Faita, sono stato assessore di Porto San Giorgio con delega all'urbanistica, consigliere della Camera di Commercio. Durante la mia carriera lavorativa e politica non ho mai commesso un illecito, può essere che sia incappato in qualche errore, come del resto tutti, ma non mi è stato contestato mai alcun reato, non ho ricevuto nessuna vertenza sindacale. Dico questo perché voglio far capire alla gente che ho vissuto sempre nel pieno rispetto della legalità, sono sempre voluto andare a dormire con la coscienza tranquilla. Con i miei figli ho predicato sempre l'onestà e l'umiltà. Quando ho avuto la notizia del sequestro per me è stato uno choc tremendo. Non meritavo tutta questa storia. Vedere gli elicotteri della Guardia di Finanza sopra il mio camping mi ha fatto sentire come fossi un delinquente. Fortunatamente a darmi man forte sono stati i tanti messaggi e attestati di stima e solidarietà arrivati da tutta Italia, sindaci, uomini politici e clienti mi hanno chiamato per manifestare la loro vicinanza. Da domani potremmo ricominciare a prendere le prenotazioni. Stavo pensando di pubblicare un opuscolo che riporta alcuni dei messaggi di affetto che ho ricevuto, come forma di ringraziamento per chi ha creduto nella mia onestà e buona fede".

Il Verdemare è uno dei centri vacanza più grandi del litorale fermano, con 2490 ingressi giornalieri, con oltre 140 mila presenze durante la stagione è una società che eroga stipendi per 600 mila euro all'anno. La sua chiusura avrebbe comportato un danno grave al comparto turistico fermano, con una ricaduta enorme in termini occupazionali. 

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