Fiera a Milano, flessione dei visitatori: «Calo gestibile, e ora più investimenti»

Zengarini di Montegranaro traccia il bilancio del Micam e punta sul mercato statunitense

Fiera a Milano, flessione dei visitatori: «Calo gestibile, e ora più investimenti»
Fiera a Milano, flessione dei visitatori: «Calo gestibile, e ora più investimenti»
di Massimiliano Viti
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Sabato 24 Febbraio 2024, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 11:26

FERMO «Chiusa un’edizione di Micam Milano in linea con il contesto geopolitico internazionale e con la situazione di mercato». È il commento di Rodolfo Zengarini, titolare dell’azienda omonima di Montegranaro, specializzata nella gestione delle licenze con i brand dell’alto di gamma. L’imprenditore veregrense elenca i fattori che hanno influito negativamente sul Micam, l’appuntamento fieristico che si è svolto a Fieramilano Rho al quale hanno partecipato meno di un centinaio di espositori marchigiani. 

I fattori

Tra questi fattori ci sono le due guerre, la crisi del mercato tedesco, il fatto che i buyer statunitensi non frequentano abitualmente il Micam, che quelli africani e medio orientali non vengono all’edizione di febbraio perché non interessati ai prodotti invernali esposti, che quelli cinesi non hanno ancora ripreso a viaggiare allo stesso ritmo osservato prima della pandemia, e, infine, il fatto che il mercato italiano sia in perenne fase di stagnazione. Si spiegano così i 7.455 visitatori in meno registrati dai saloni Micam, Mipel, TheOneMilano e Milano Fashion&Jewels nell’edizione appena conclusa rispetto a quella di un anno fa. La flessione è del 15,4%. Le fiere hanno accolto 40.821 visitatori (furono 48.276 nel febbraio 2023), di cui il 45% proveniente dall’estero. In particolare, da Francia, Germania, Spagna e Grecia che hanno registrato le performance migliori.

La tendenza

Ma nonostante il calo, gli operatori presenti parlano di edizione sufficiente, considerate le fosche aspettative della vigilia. «La crisi del mercato è generale, investe tutti in tutti i settori, lusso e non lusso» afferma Zengarini.

Che poi prosegue: «Come affrontarla? Senza indietreggiare. Ma investendo per prepararsi a quando arriverà una ripartenza. Noi potenzieremo la struttura commerciale per essere più incisivi e presenti nei vari mercati». L’imprenditore afferma che, al momento, il calo dei flussi è contenuto e gestibile.

La strategia

L’azienda sta investendo nel mercato americano. Ed in particolare fa rotta su New York dove, secondo gli attuali programmi, approderà nel 2025. Tra gli eventi negativi che si ripercuotono sul business della moda e sull’affluenza al Micam ci sono i due conflitti. «Avevamo alcuni clienti in Israele. Qualcuno ha chiuso, qualcuno ha ridotto gli affari e quindi anche gli ordini» afferma Zengarini. Che poi passa alla guerra tra Russia e Ucraina: «Per le calzature da uomo e la moda maschile in genere bisogna tenere conto che, secondo da quello che mi risulta, molti uomini sono stati arruolati, altri sono irreperibili per sfuggire alla guerra», commenta.

I marchi

L’azienda Rodolfo Zengarini dà lavoro a 60 dipendenti e gestisce la licenza di 7 marchi. Un portafoglio che potrebbe arricchirsi: «Il mercato delle licenze è sempre attivo. Per cui i marchi guardano con interesse l’azienda Rodolfo Zengarini, e noi guardiamo i marchi. Vedremo in futuro se e cosa accadrà».

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