Fermo, don Vinicio conferma
«Mi costituirò parte civile»

Fermo, don Vinicio conferma «Mi costituirò parte civile»
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Mercoledì 14 Settembre 2016, 10:05
FERMO - Don Vinicio Albanesi si costituirà parte civile nel processo contro Amedeo Mancini. È quanto ribadisce il presidente della Comunità di Capodarco e della Fondazione Caritas in veritate che aveva accolto Emmanuel Chidi Nnamdi e la moglie Chinyery. Nei giorni scorsi aveva anche incontrato in carcere l’uomo, 38 anni, accusato di omicidio preterintenzionale per la morte del migrante: ma quanto avvenuto quel tragico pomeriggio non si può certo dimenticare.
 
A confermarlo è lo stesso sacerdote, il quale ricorda che si costituirà parte civile «per danni ai beni immateriali: la dignità, i diritti, il rispetto della persona umana». Perché, spiega, proprio in questi giorni in cui la vicenda è tornata alla ribalta per il fatto che Mancini non può andare ai domiciliari con il braccialetto elettronico, «si dimentica il tema centrale, che è la morte di Emmanuel. La questione non è se Mancini, che peraltro è reo confesso, sia responsabile o meno, e se debba stare in carcere oppure no, tutto questo - seguita don Albanesi, ribadendo quanto dichiarato ieri in un’intervista a Repubblica - è marginale rispetto al fatto principale, e cioè che Emmanuel è morto. Un fatto che è scomparso e quel che lascia perplessi è che la città dimentica il problema». Di Mancini dice che «è un ragazzo semplice: “Mi dispiace che ti abbiano attaccato, ma io ti voglio bene”, mi ha detto. E anch’io, se lo posso aiutare... lui e i due bombaroli», aggiunge, riferendosi agli altri due fermani finiti all’attenzione delle cronache per le bombe contro le chiese e scarcerati in questi giorni. Chinyery, intanto, ha ottenuto il permesso di soggiorno e ha lasciato il Sagrini per essere trasferita a Pescara in un centro di integrazione. Emmanuel, invece, è sepolto a Capodarco. Intoppi burocratici stanno ritardando il rientro della salma in Nigeria.

Intanto la nuova ribalta mediatica spinge a intervenire i difensori di Mancini, gli avvocati Francesco De Minicis e Savino Piattoni. «La mandibola di Emmanuel - rimarcano - non è fratturata e nessun dente è stato danneggiato; non c’è alcuna frattura al ginocchio; nessuna testimone , neppure la vedova, riferisce di colpi inferti a Emmanuel mentre era in terra. È ripresa la campagna di disinformazione sulla verità che sta sempre più emergendo, in favore di Mancini, nella naturale sede processuale. Non sappiamo dove vuole condurre questa rinnovata campagna di odio e di bugie».
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