FERMO - Non si trova un braccialetto elettronico e Amedeo Mancini, l’ultrà di Fermo accusato di omicidio per la morte del migrante nigeriano Emmanuel Chidi Nmadi, resta in carcere. È la denuncia fatta dai due difensori dell’uomo, gli avvocati Francesco De Minicis e Savino Piattoni. «Ci sono state notificate nei giorni scorsi - spiegano - le motivazioni dei due provvedimenti del Tribunale di Ancona, del 5 e 30 agosto. È stata una piacevole sorpresa apprendere che sin dal 5 agosto il Tribunale aveva ritenuto Mancini meritevole degli arresti domiciliari, seppur con l’obbligo del braccialetto elettronico», ma «non era riuscito a mandarlo a casa subito perché, pur avendo fatto effettuare ricerche sull’intero territorio nazionale, non si era riusciti a trovare un solo braccialetto disponibile. Un nuovo tentativo è stato ripetuto dal Tribunale il 30 agosto, ma purtroppo anche questa volta con esito negativo».
«Sembra che in tutta Italia - affermano ancora i legali di Mancini, che è in carcere dai primi di luglio - siano a disposizione solo 2.000 braccialetti e siano sempre tutti impegnati, per cui bisogna mettersi in una sorta di lista d’attesa per beccarne uno. Ora abbiamo rivolto una nuova istanza al giudice di Fermo perché riesca a procurare uno di questi aggeggi e così, quanto meno, mettere in pratica la valutazione del Tribunale del riesame. Speriamo dunque che, entro qualche giorno o qualche settimana al massimo, Amedeo possa tornare a casa». Entrando nel merito dei provvedimenti, «il Tribunale di Ancona - riferiscono De Minicis e Piattoni - dà per pacifico che Mancini sia stato aggredito fisicamente con le mani e con il segnale stradale, ma gli rimprovera di non essere scappato e di avere in qualche modo accettato la sfida. Una ricostruzione, questa, che non condividiamo, perché restiamo convinti che Amedeo si sia solo legittimamente difeso: essa, comunque, toglie definitivamente di mezzo le odiose bugie che circolavano i primi giorni a carico del nostro assistito». Mancini, a cui è contestata anche l’aggravante dell’odio razziale, è accusato di aver dato della «scimmia africana» alla moglie di Emmanuel, che reagì venendo poi colpito con un pugno dall’ultrà.
Fermo, Mancini resta in carcere
perché non si trova il braccialetto
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Sabato 10 Settembre 2016, 09:31 - Ultimo aggiornamento:
12 Settembre, 12:23
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