Ancona, papà minaccia i figli con un fucile da sub: scatta il divieto di avvicinamento con obbligo di braccialetto elettronico

Papà minaccia i figli con un fucile da sub: scatta il divieto di avvicinamento con obbligo di braccialetto elettronico
Papà minaccia i figli con un fucile da sub: scatta il divieto di avvicinamento con obbligo di braccialetto elettronico
2 Minuti di Lettura
Giovedì 15 Febbraio 2024, 11:29

ANCONS - Minacce gravi ai figli con un fucile da sub, allontanato da casa con il divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico. I poliziotti della Squadra Mobile di Ancona hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della misura cautelare emanata dal Gip presso il Tribunale di Ancona, con la quale è stato disposto l’allontanamento dalla casa famigliare con divieto di avvicinamento e con l’applicazione del braccialetto elettronico a carico di un 56enne italiano, indagato in merito al reato di minacce gravi commessi nei confronti dei propri figli.

Il provvedimento


Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria prevede l’allontanamento dalla casa famigliare, il divieto di avvicinamento ai propri figli ed alla propria madre ad una distanza non inferiore a 500 metri, nonché il divieto di comunicare con gli stessi attraverso qualsiasi mezzo, anche indiretto, con l’applicazione del braccialetto elettronico. Da quanto appreso durante la fase investigativa condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, l’indagato, dopo un'iniziale colluttazione senza l'uso di strumenti atti ad offendere, avrebbe imbracciato un fucile da pesca subacquea e lo avrebbe usato per minacciare i figli puntandolo contro uno di loro.

Avrebbe inoltre fatto seguire il gesto da minacce di morte proferite nei confronti del congiunto. 

La misura cautelare


All’esito dell’attività info-investigativa, il Gip  del Tribunale di Ancona, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Ancona, ha disposto l’applicazione della  misura cautelare che, nel pomeriggio del 5 febbraio scorso, veniva eseguita dagli agenti della Squadra Mobile nel luogo di lavoro dell’indagato.
Il provvedimento eseguito, costituisce misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui è ammesso mezzo di impugnazione e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA