Micam, parte la sfida: le aziende a Milano, i calzaturieri presentano le collezioni in cerca di un rilancio

Dal 18 al 22 febbraio sei saloni del mondo della moda saranno un vero test

Micam, parte la sfida: le aziende a Milano, i calzaturieri presentano le collezioni in cerca di un rilancio
Micam, parte la sfida: le aziende a Milano, i calzaturieri presentano le collezioni in cerca di un rilancio
di Massimiliano Viti
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Domenica 11 Febbraio 2024, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 11:37

FERMO - Sono stati presentati in modo unitario i sei saloni del mondo della moda che dal 18 al 22 febbraio riuniranno quasi 3.000 brand all’interno di Fieramilano. Partono per primi, domenica 18 febbraio, il salone delle calzature Micam (900 brand presenti di cui circa la metà stranieri), quello della pelletteria e accessorio moda Mipel, dell’outerwear e dell’haute à-porter TheOneMilano e, infine, la manifestazione dedicata all’eccellenza del bijoux, del gioiello e dell’accessorio moda Milano Fashion&Jewels. Si concluderanno tutte il 21.

Gli appuntamenti

Dal 20 al 22 ci sarà Lineapelle, rassegna internazionale dedicata ai settori pelli, accessori, componenti, sintetico, tessuti e modelli per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento, all’interno della quale troverà spazio un’area promozionale di Simac Tanning Tech, il salone della tecnologia per la filiera che si terrà a settembre.

Saloni che anche per questa edizione uniscono le proprie sinergie e si presentano al mercato tutte insieme. Nella conferenza stampa di presentazione delle sei manifestazioni, Giovanna Ceolini, presidente di Assocalzaturifici, ha parlato della necessità di formare una nuova leva di artigiani.

Le difficoltà

 Ma anche delle difficoltà che sta attraversando il settore. Per questo ha chiesto al Governo incentivi. «Incentivi per facilitare le assunzioni dei giovani e per conservare in azienda gli esperti, capaci di trasferire al neoassunto le abilità manuali. Servono incentivi per far conoscere i nostri prodotti all’estero. E per supportare il reshoring, creando una piattaforma che consenta alle Pmi di crescere». Calzatura, pelletteria e abbigliamento arrivano all’appuntamento milanese dopo una missione asiatica che ha coinvolto 61 marchi a Seoul, in Corea, e 116 a Tokyo, in Giappone. Italian Fashion Days in Korea si è svolta dal 31 gennaio al 2 febbraio al nuovo padiglione The Platz presso Coex. In mostra le collezioni autunno-inverno 2024/2025.

Il contesto

Pur in un contesto globale poco favorevole come quello attuale, la fiera ha confermato la dinamicità del mercato coreano. «Abbiamo preso alcuni contatti interessanti. Il lavoro poi, eventualmente, si concretizzerà nel nostro showroom”, afferma Francesco Grassi, del calzaturificio Aldo Bruè di Monte San Pietrangeli. «In definitiva ritengo che Italian Fashion Days in Korea abbia mantenuto le aspettative della vigilia. È chiaro che ci troviamo di fronte un mercato non semplice. Per cui occorre un po’ di tempo per farsi notare e farsi conoscere, ma sono fiducioso che pian piano i risultati arriveranno» conclude Grassi. Per Ceolini: «Le aziende presenti hanno presidiato con grande attenzione quello che di fatto è un mercato trend setter per l’Estremo Oriente».

Le trasferte

Dopo Seoul, la missione asiatica dei calzaturifici e pelletterie ha fatto tappa nella capitale giapponese. Dal 6 all’8 febbraio si sono svolte le edizioni numero 63 di Moda Italia e la numero 73 di Shoes from Italy al centro espositivo Belle Salle Shibuya Garden di Tokyo. Presenti 116 marchi: 24 di calzature, 45 di pelletteria e 47 di abbigliamento. Dagli espositori, il bilancio del salone viene definito “interessante”. Stazionario il numero dei visitatori che, però, hanno avuto un buon approccio verso le collezioni esposte. Peccato che il cambio yen/euro non agevoli le vendite. Il salone è servito anche per verificare lo stato di salute di un mercato che ha sempre apprezzato il made in Italy. «Purtroppo la debolezza dello yen, la valuta nipponica, si ripercuote in maniera determinante sulle nostre vendite. Se lo yen non riprende quota sarà molto difficile esportare in Giappone» afferma Fabiano Ricci, presente alla manifestazione col brand RFR Fabiano Ricci con sede a Monte Urano. «Le aziende che hanno partecipato alla manifestazione sono diminuite rispetto al passato e rispetto al 2020. E questo influisce negativamente anche sul numero dei visitatori» afferma Ricci. Ora il distretto calzaturiero fermano è concentrato sul Micam, tappa fondamentale il futuro di numerose imprese.

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