A Fermo la Casina delle Rose all'imprenditore Cardinali: «Che gioia, farò di tutto per valorizzarla»

A Fermo la Casina delle Rose all'imprenditore Cardinali: «Che gioia, farò di tutto per valorizzarla»
A Fermo la Casina delle Rose all'imprenditore Cardinali: «Che gioia, farò di tutto per valorizzarla»
di Chiara Morini
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Mercoledì 11 Gennaio 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 12:17

FERMO - È Mauro Cardinali, titolare della Metanauto, il nuovo proprietario della Casina delle Rose. Così ha decretato, ieri mattina, la commissione di gara istituita per la vendita dell’ex hotel del Girfalco, una volta aperte le buste delle offerte. La Metanauto Giulianova ha infatti offerto una somma pari a 2.190.030 euro, mentre l’altro concorrente, la Royal Group, ha offerto 2.032.190 euro, e quindi si è aggiudicata la proprietà dell’immobile.

Il commento

«Una volta aperte le buste della Casina delle Rose – commenta il sindaco Paolo Calcinaro – le offerte sono state di due imprenditori seri, conosciuti e fermani, del territorio. Le offerte sono state molto vicine alla stima messa all’asta, quindi non c’è stato nessuno speculatore e nessun regalo, perché era evidente che la quotazione non poteva essere più alta, ma solo l’idea che chi fa impresa può riuscire a rendere appetibile un hotel con investimenti che rendano la struttura attraente come merita. Inoltre, nessun imprenditore investe milioni senza avere la proprietà, con la sola gestione».

La procedura

Quello di ieri è l’atto che conclude la procedura di vendita. La decisione di tornare a vendere l’immobile, passata nel consiglio comunale di fine dicembre 2021, nei mesi scorsi era partita ufficialmente prevedendo una prima scadenza per il 1° agosto e la seconda il 2 settembre. Tuttavia, l’amministrazione comunale, per cercare di ampliare la platea dei soggetti che potevano essere potenzialmente interessati all’acquisto, ha emanato un avviso pubblico con cui si comunicava la proroga dei termini. Quindi il primo esperimento di gara è stato fissato per lo scorso 15 settembre, ma è andato deserto. Automaticamente prorogati i termini, come da bando, per il 17 ottobre 2022, alle 13 di quel giorno sono arrivate le due offerte esaminate nella giornata di ieri. Nel frattempo però s’era sviluppato un ampio e acceso dibattito, in particolare sull’importo a base di gara, che chi si opponeva alla vendita giudicava troppo basso. Quindi la decisione di richiedere all’Agenzia delle entrate una valutazione aggiornata dell’immobile della Casina delle Rose. Fatto il sopralluogo, il parere non è arrivato e così, nel pomeriggio del 17 ottobre, gli uffici hanno proceduto a sospendere la vendita, rinviando l’apertura delle buste, originariamente prevista per lo scorso 18 ottobre, a tempo indefinito. Buste che sono rimaste custodite sigillate fino a ieri mattina.
L’attesa
Una sospensione della vendita per attendere il parere dell’Agenzia delle entrate, arrivato negli ultimi giorni di dicembre. L’arrivo del parere ha di fatto dato il la alla ripartenza della procedura di vendita, che si è conclusa con l’apertura delle buste, l’analisi della documentazione amministrativa e quindi l’esame delle offerte da parte della commissione. A presiederla è stato Alessandro Paccapelo, dirigente del settore Lavori Pubblici, Urbanistica, Patrimonio, Contratti e Appalti, e come componenti c’erano le funzionarie del settore, Patrizia Nicolai, Laura Valeri e Michela Luca. Nei mesi scorsi il sindaco, rispondendo anche alle critiche di chi voleva che il bene restasse pubblico, aveva anche più volte ribadito che la Casina delle Rose doveva invece tornare a essere un albergo. Lo stesso, il primo cittadino, ha fatto ieri: «Un’ultima precisazione, il flusso turistico di Natale testimonia come quella struttura è e può solo essere un albergo. Di qualità», la chiosa. «La mia partecipazione alla gara per l’aggiudicazione della Casina era diretta a instaurare un minimo di competizione ed evitare che avvenisse una vendita a un prezzo troppo penalizzante per la collettività, dopo la prima asta andata deserta». A rimarcarlo è lo stesso Mauro Cardinali che, allo stesso tempo, si dice sorpreso dall’aggiudicazione ma anche «gratificato come imprenditore e prima ancora come appartenente alla comunità fermana. Ora attendo con serenità che gli uffici completino l’iter delle verifiche come previsto nel bando». Per Cardinali «valorizzare al meglio questo bene posizionato in uno dei posti più belli della città, oltre che storicamente rappresentativo, sarà l’impegno futuro».
Le fasi
Già in passato Cardinali si era esposto prendendo una posizione molto netta sulla vicenda. Lo scorso mese di ottobre, durante lo stallo legato alla valutazione dell’Agenzia delle entrate, aveva anche lanciato l’idea di prestare al Comune di Fermo 2 milioni di euro, che l’ente avrebbe dovuto restituire in cinque anni a tasso zero, per permettergli di acquistare lo storico edificio e garantire che restasse in mano pubblica. Con poco più della cifra proposta, ora si ritrova direttamente lui come proprietario dell’ex albergo. Non male. «Come ho avuto modo - sottolinea ancora Cardinali - di dire e di dimostrare con la partecipazione al coordinamento per il no alla vendita, il mio attaccamento per la città è totale e quindi sono orgoglioso di poter contribuire a tutelare il piazzale del Girfalco».
Gli sviluppi
In questi ultimi mesi l’attenzione verso lo stabile è stata fortissima, con l’associazione Demos che aveva anche organizzato una martellante e capillare campagna per stoppare la vendita del Comune coinvolgendo i cittadini.

Non erano mancati gli interventi politici anche in Regione, fra cui la mossa del consigliere del Pd Fabrizio Cesetti, con una mozione presentata all’assemblea legislativa per bloccare la trattativa instaurata dal Comune. Ora, all’improvviso il presente diventa passato e la strada imboccata non prevede inversioni di marcia all’ultimo momento. Ma resta la curiosità di scoprire le carte in mano al nuovo proprietario, da sempre in prima linea per garantire la massima fruibilità dell’ex albergo, fra i simboli del salotto cittadino.

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