FERMO Sono intensi i giorni alla comunità “L’Isola che non c’è”, lo spazio è quello proprio accanto al San Carlo, dentro c’è un mondo che parla di giovani e giovanissimi, di adolescenti in sofferenza, di un disagio che sembra senza fine.
L'allarme
È l’allarme che lancia il presidente della cooperativa, Sandro Ferri, che racconta di un momento di grande delicatezza, proprio per la sofferenza dei ragazzi: «Arrivano storie sempre più estreme, giovani che hanno vissuto traumi forti e che non possono restare nelle loro famiglie. Abbiamo ragazzi e ragazze che magari si fanno del male o addirittura arrivano a tentare il suicidio, per chiedere aiuto. Devo dire che la risposta dei nostri operatori, la vicinanza dei professionisti, l’attenzione che riceviamo sul territorio ci consente di costruire delle reti di supporto ma i problemi di questi ragazzi sono sempre più grandi».