Amandola, lo stress da terremoto
colpisce anche le mucche da latte

Amandola, lo stress da terremoto colpisce anche le mucche da latte
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Domenica 25 Settembre 2016, 08:22
 AMANDOLA - A un mese dalla grande scossa del 24 agosto prova a rialzarsi e ripartire l’economia agricola amandolese. Un comparto produttivo, questo, molto forte ed esteso nell’ampio territorio comunale, specialmente riguardo gli allevamenti di bovini ed ovini.

Nei giorni scorsi ci sono stati i sopralluoghi dei tecnici dell’ispettorato agrario della Regione Marche per fare il punto proprio su tutte le strutture che ospitano gli animali. Da considerare infatti che dalle verifiche tecniche effettuate nel dopo sisma molte stalle sono state dichiarate inagibili e qualcuna anche molto pericolante. 
Quindi momentaneamente gli allevatori in questa condizione hanno dovuto trovare o inventarsi delle sistemazioni momentanee, ma altrettanto precarie, per gli animali affinché questi non venissero schiacciati da eventuali crolli. 
Sono stati promessi dei moduli appositi per ospitare sia bovini che ovini. Dovrebbero arrivare con urgenza visto che il freddo è alle porte e si rischia che gli animali si ammalino, con un danno patrimoniale e produttivo notevole. Si tratterebbe di una sorta di capannoni “leggeri”, facilmente montabili e appositamente studiati per gli allevamenti. In Amandola ne dovrebbero arrivare cinque. Una richiesta impellente fatta dagli allevatori e che deve avere risposte concrete entro breve tempo. L’intenzione di far presto è emersa anche nell’incontro tra il commissario straordinario al terremoto Vasco Errani ed sindaci dei comuni terremotati tenutosi ad Ascoli Piceno. 
 
Infatti il settore, tra bovini specialmente da latte ed ovini, conta in tutto il territorio comunale diverse centinaia di capi. Un comparto che sta vivendo forti difficoltà proprio per i problemi logistici che si stanno poi ripercuotendo negativamente sugli animali e sulla loro resa, come nel caso delle mucche da latte. Lo stress da terremoto infatti ha colpito anche loro con un calo notevole della produzione pro capite giornaliera fino ad oltre la metà rispetto allo standard. Questo ha causato delle perdite economiche per gli allevatori visto che la quantità di cibo consumata rimane la stessa. Il latte prodotto serve a rifornire il caseificio ex Sibilla, ora Cooperlat, situato nella zona artigianale di Amandola, dove viene lavorato e trasformato principalmente in mozzarelle.
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