Nuova Irpef, ok del Cdm alla riforma: ecco cosa cambia con le tre aliquote, risparmi fino a 260 euro. Le fasce e le simulazioni

«Il governo - sottolineano fonti di palazzo Chigi - procede speditamente sull'attuazione della Delega e chiude il 2023 rispettando tutti gli obiettivi che si era prefissato. Nel 2024 verrà completata la rivoluzione fiscale che l'Italia aspetta da più di 50 anni»

Nuova Irpef, ok del Cdm alla riforma: si passa da 4 a 3 aliquote. In arrivo più risparmi per i redditi medio-bassi
Nuova Irpef, ok del Cdm alla riforma: si passa da 4 a 3 aliquote. In arrivo più risparmi per i redditi medio-bassi
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Giovedì 28 Dicembre 2023, 22:00

Avanti con la riforma del fisco e il taglio dell'Irpef con nuove misure per 4,3 miliardi. Il consiglio dei ministri ha approvato quattro decreti legislativi di attuazione. Le norme riguardano adempimento collaborativo, contenzioso tributario, statuto dei diritti del contribuente e, soprattutto, la revisione delle imposte sul reddito. Il primo modulo di riforma dell'Irpef prevede l'accorpamento dei primi due scaglioni di reddito e il passaggio da quattro a tre aliquote: il 23% fino a 28 mila euro, il 25% tra 28 e 50 mila euro e il 43% sopra tale soglia. La riduzione del numero di scaglioni comporta anche il riassetto delle aliquote delle addizionali regionali e comunali ed è accompagnata a interventi redistributivi sulle detrazioni.

I risparmi per i redditi medio-bassi

Il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, ha definito i quattro decreti attuativi «provvedimenti molto importanti, che contribuiranno a semplificare il sistema fiscale, rendendolo più equo e dinamico» e portano a «un maggiore risparmio fiscale per le fasce di reddito medio-basse, più esposte ai continui mutamenti del quadro economico-finanziario internazionale». Sono stati rispettati tutti gli obiettivi prefissati per l'attuazione della delega, hanno fatto sapere fonti di Palazzo Chigi che annunciano per il 2024 il completamento della «rivoluzione fiscale che l'Italia aspetta da più di 50 anni con importanti novità a favore di cittadini, famiglie e imprese». 

I nuovi scaglioni

Parte la riforma dell'Irpef, con l'accorpamento dei primi due scaglioni di reddito. Il decreto legislativo approvato dal consiglio dei ministri modifica l'attuale sistema a 4 aliquote. Nel 2024 le fasce di reddito saranno solo tre, con l'eliminazione dell'aliquota al 25% e l'accorpamento al 23% dei redditi fino a 28mila euro. Una modifica che coinvolge complessivamente circa 25 milioni di contribuenti e costa 4,3 miliardi. Ecco come cambiano gli scaglioni.

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IRPEF 2023 A 4 ALIQUOTE
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fino a 15.000 euro 23%
da 15.000 a 28.000 euro 25%
da 28.000 e 50.000 euro 35%
oltre i 50.000 euro 43%
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IRPEF 2024 A 3 ALIQUOTE
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fino a 28.000 euro 23%
da 28.000 e 50.000 euro 35%
oltre i 50.000 euro 43%
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Per non avvantaggiare troppo i redditi alti, sopra i 50.000 euro è previsto un taglio lineare di 260 euro delle detrazioni con alcune esclusioni, come quelle per le spese sanitarie.

Risparmi fino a 260 euro: tutte le fasce

Le modifiche coinvolgono complessivamente 25 milioni di contribuenti. L'Ufficio parlamentare di bilancio ha stimato un beneficio medio di 190 euro annui per la riduzione delle aliquote. Per i redditi fiscalmente capienti fino a 15 mila euro il risparmio è pari a 75 euro, si riduce nella fascia immediatamente superiore a tale soglia per tornare a crescere fino a un massimo di 260 euro per i redditi da 28 mila euro in su.

Oltre la metà dei benefici complessivi dell'Irpef, sempre secondo l'Upb, è destinato ai contribuenti con reddito superiore a 28.000 euro, anche se questi sono il 25%. Per concentrare il beneficio dell'Irpef sui redditi medio-bassi, il governo ha deciso di «sterilizzarlo» per quelli più alti. Per chi dichiara più di 50mila euro, così, arriva un taglio lineare di 260 euro su alcune detrazioni fiscali non sanitarie che possono arrivare ad annullare il vantaggio dell'accorpamento delle aliquote.

La riforma

Inoltre, il decreto legislativo prevede l'ampliamento della no tax area: la soglia prevista per i redditi da lavoro dipendente viene innalzata fino a 8.500 euro, come quella già in vigore a favore dei pensionati. E aumenta la detrazione per il lavoro dipendente per i redditi fino a 15.000 euro che viene portata da 1.880 a 1.955 euro. L'intervento sull'Irpef al momento è finanziata dallo legge di stabilità solo per il primo anno, nel 2024, poi bisognerà trovare nuove risorse. Si tratta del primo «modulo» di una riforma che potrebbe portare, nell'arco della legislatura - nuovo patto di stabilità europeo permettendo - a un sistema a due aliquote, come prospettato dal viceministro Leo, ad Atreju, per poi vedere se si potrà arrivare alla flat tax anche per dipendenti e pensionati. Il decreto di riforma dell'Irpef prevede inoltre un aumento della deduzione sulle nuove assunzioni per il 2024 accompagnato dall'abrogazione dell'Ace, l'agevolazione per gli aumenti di capitali delle imprese Ace aiuto alla crescita economica. Tra le principali novità degli altri decreti, quello sullo statuto del contribuente prevede che, nel nuovo contraddittorio preventivo, l'agenzia delle Entrate debba motivare l'eventuale rifiuto delle osservazioni del contribuente. Un altro cambiamento riguarda il coinvolgimento dei consulenti del lavoro nella cooperative compliance, il nuovo adempimento collaborativo per le imprese. 

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