Banca Marche, firmato l'accordo
per l'esodo volontario di 360 dipendenti

Banca Marche, firmato l'accordo per l'esodo volontario di 360 dipendenti
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Giovedì 12 Dicembre 2013, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 12:08
JESI - Accordo a notte fonda tra Banca Marche e sindacati per l'esodo su base volontaria di fino a 360 lavoratori della capogruppo, estendibile anche alle controllate Medioleasing e Carilo, con accesso al Fondo Esuberi e sulla proroga del contratto integrativo fino al 30 giugno 2014. Dopo una trattativa iniziata alle 11 di ieri, cui hanno preso parte il responsabile delle risorse umane Lorenzo Riggi, e le cinque sigle aziendali Uilca Uil, Fisac Cgil, Fiba Cisl, Fabi e Dicredito assistiti da 4 delle loro segreterie nazionali, l'intesa è stata firmata dopo le 23 con i commissari straordinari Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni.



In base all'accordo Banca Marche accetterà fino a 360 domande di accesso al Fondo di Solidarietà e Sostegno al Reddito (il cosiddetto Fondo Esuberi) da parte dei dipendenti che matureranno i requisiti pensionistici entro luglio 2020.



L'esodo, su base volontaria, sarà incentivato da alcune mensilità aggiuntive per categorie di lavoratori, e consentirà di accedere al Fondo Esuberi al 60% dello stipendio. Tre le finestre utili: nel giugno 2014, dicembre 2014 e l'ultima nel luglio 2015. Secondo le prime stime, circa 320 sarebbero i lavoratori con i requisiti pensionistici adeguati per accedere al Fondo Esuberi.



La trattativa di ieri, che i sindacati hanno definito "particolarmente delicata sotto il profilo normativo, anche per scongiurare il rischio esodati", si è estesa inoltre al contratto integrativo. Sul fronte dei giovani lavoratori, Banca Marche ha dichiarato che confermerà i 30 contratti di apprendistato in corso, ma non si è pronunciata sul futuro dei circa 80 precari con contratti a tempo indeterminato né sulla gestione dei turn over.



Nessuna conferma nè smentita, da parte dell'azienda, sulla volontà in futuro che si possa far ricorso ai licenziamenti collettivi. Il tavolo di ieri non ha dunque dissipato la prospettiva di ulteriori tagli al personale per risanare un quadro economico compromesso dagli oltre 800 milioni di perdite tra il 2012 e il primo semestre del 2013.
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