Il 'mostro' resta in carcere: "Mi implorava
di smettere, sono scappato, lei urlava"

L'arresto di Riccardo Viti (Lapresse)
L'arresto di Riccardo Viti (Lapresse)
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Lunedì 12 Maggio 2014, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 12:16
FIRENZE - Mi implorava di smettere e quando mi sono accorto di cosa stava succedendo ho subito pensato ai miei genitori. Lo ha detto Riccardo Viti durante l'interrogatorio dal gip per la convalida del fermo: Viti è accusato dell'omicidio di una prostituta, seviziata e legata. «Sono molto pentito - ha detto Viti - vorrei poter tornare indietro». Viti ha poi ricordato le urla della ragazza spiegando di essere fuggito.

L'avvocato di Viti. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia Riccardo Viti ha detto che «darebbe la sua vita per poterla ridare a quella ragazza». A riferirlo, alla Tgr Rai della Toscana, è stato il suo difensore, l'avvocato Alessandro Benelli. Il legale ha anche risposto ad una domanda su come intende procedere dopo la conferma del fermo e della custodia cautelare in carcere per l'omicidio di Andreea Cristina Zamfir, la prostituta uccisa la notte tra il 4 e il 5 maggio scorso. «Un passo per volta - ha detto Benelli - Certo ricorreremo al riesame per chiedere i domiciliari».


​Resta in carcere Riccardo Viti accusato di aver ucciso una prostituta a Firenze, seviziandola e legandola ad una sbarra. È quanto deciso dal gip di Firenze al termine dell'interrogatorio di convalida del fermo. L'esito dell'interrogatorio è stato comunicato dal difensore di Viti, l'avvocato Alessandro Benelli che ha spiegato che sono stati convalidati sia il fermo sia la custodia cautelare in carcere e che i domiciliari sono stati «ritenuti inadeguati». Perchè «grazie ai familiari potrebbe eluderne le prescrizioni».



Le motivazioni del gip. «Riccardo Viti è capace di intendere e volere ed era consapevole di ciò che stava facendo». Con queste motivazioni il gip di Firenze, Anna Donatella Liguori, ha convalidato il fermo e la misura cautelare in carcere. Viti è accusato di omicidio volontario (per dolo eventuale), aggravato dal fatto che sia avvenuto in conseguenza di una violenza sessuale, e di sequestro di persona. Secondo il gip, sussiste il pericolo di fuga per la gravità dei fatti di cui è accusato Viti, per la modalità con cui è avvenuto l'omicidio, per il fatto che dal 2000 chiede alle prostitute rapporti sessuali sadomaso oltre che per la circostanza che la moglie ha un passaporto straniero. Riguardo alla capacità di intendere e volere, secondo il gip le dichiarazioni rese da Viti sia al pm sia durante l'interrogatorio di convalida dimostrano lucidità e coerenza. Anche il fatto che sia dispiaciuto testimonia che fosse consapevole di ciò che stava facendo.



Una delle vittime del seviziatore. Pensa di essersi «salvata» per l'abbaiare di un cane e il rumore di alcuni passi che hanno messo in fuga Riccardo Viti, la prostituta che ha denunciato di essere stata seviziata nel marzo scorso dall'idraulico fiorentino ora in carcere. «Sarei morta anche io» ha detto la donna all'avvocato Nicodemo Gentile che la rappresenta come persona offesa. «Viti - ha aggiunto - mi ha seviziato ma poi è stato messo in allarme da un rumore di passi e dall'abbaiare di un cane».

Secondo quanto riferito all'ANSA dal legale, al racconto fatto dalla straniera agli inquirenti ci sono «ampi e oggettivi riscontri».



«Viti è un ladro di sesso» ha detto l'avvocato Gentile. «Si è infatti presentato alla mia assistita e a tutte le altre donne - ha aggiunto - in maniera assolutamente normale. Poi, contro la sua volontà, l'ha immobilizzata, violentata e seviziata. Non c'era assolutamente alcun consenso - ha concluso l'avvocato Gentile - a pratiche aberranti e violente».