Una tempesta solare potrebbe distruggere gran parte della rete Internet

Una tempesta solare potrebbe distruggere gran parte della rete Internet
Una tempesta solare potrebbe distruggere gran parte della rete Internet
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Domenica 12 Novembre 2023, 08:10

Potremmo meravigliarci dell'aurora boreale, ma la stessa energia della tempesta solare potrebbe un giorno creare quella che un ricercatore ha descritto come una «apocalisse di Internet». 

«Internet è diventata maggiorenne in un periodo in cui il sole era relativamente tranquillo, e ora sta entrando in un periodo più attivo», ha spiegato a Weather Fox, il professor Peter Becker della George Mason University. «E' la prima volta nella storia umana che si verifica un'intersezione tra l'aumento dell'attività solare e la nostra dipendenza da Internet e la nostra dipendenza economica globale da Internet». Becker è lo studioso che  guida il progetto di ricerca navale per creare un sistema di allarme rapido. «Ci sono stati molti brillamenti solari - ha detto Becker - si verificano quando il sole si illumina e noi vediamo la radiazione ed è una specie di lampo. E poi il colpo di cannone è l'espulsione di massa coronale (Cme) . Quindi, possiamo vedere il lampo, ma poi l'espulsione di massa coronale può partire in una direzione casuale nello spazio, possiamo dire però quando effettivamente si dirigerà verso la Terra. E questo ci dà circa 18 ore di preavviso, forse 24, prima che quelle particelle arrivino effettivamente e inizino interferire con il campo magnetico terrestre». 

IL RISCHIO

Grandi masse di plasma, o materia surriscaldata, volano attraverso lo spazio in una massa coronale. Una percentuale potrebbe colpirla, distorcendo il campo magnetico del nostro pianeta. Così per esempio, il terzo polo delle spine elettricahe che di solito fornisce alle cariche elettriche in eccesso un posto sicuro dove andare, diventrebbe «come un grande circuito elettrico». E il rischio è che si ottenga  effettivamente corrente da terra, ha spiegato Becker.  Ad essere vulnerabili sono la rete elettrica, i satelliti, i cavi sotterranei in fibra ottica con guaine di rame, i sistemi di navigazione e Gps, i trasmettitori radio e le apparecchiature di comunicazione.

I PRECEDENTI

È già successo prima. Becker fa riferimento all'evento di Carrington del 1859. Quella fu l'ultima volta che una Cme raggiunse la Terra. «Ha distrutto il sistema telegrafico, le scintille volavano letteralmente dalle linee telegrafiche - ha detto Becker - Alcuni operatori sono rimasti fulminati perché i cavi finivano per trasportare alta tensione, cosa che non avrebbero mai dovuto fare, ma le variazioni del campo magnetico sono diventate così forti da diventare quasi un sistema generatore e spingere queste correnti lungo i cavi.

I fili del telegrafo erano robusti rispetto ai fragili dispositivi elettronici di oggi» ha detto.

INTERNET

«Quindi se una cosa del genere accadesse oggi - ha spiegato lo studioso - Internet, con la sua elettronica molto delicata, potrebbe andare in tilt, per diverse settimane o mesi. Il tempo necessario per riparare tutta l'infrastruttura. Lo stesso accadrebbe a tutti gli interruttori elettronici, tutti gli armadietti elettronici negli edifici per uffici. Tutto potrebbe letteralmente “friggersi” . Quindi stiamo parlando di qualcosa di piuttosto importante. E non si tratta solo di comunicazioni. Si tratta anche di disagi economici, ovviamente».

LE CONSEGUENZE

In un caso simile, lo sconvolgimento economico sarebbe dell’ordine di 10-20 miliardi di dollari al giorno solo per l’economia statunitense, stima Becker. Il ciclo solare sta raggiungendo il suo picco rendendo le tempeste solari più abbondanti. Gli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio sono la prova di super tempeste molto più grandi del passato. Circa 14.000 anni fa, un brillamento solare, forse centinaia di volte più forte del brillamento Carrington, colpì la Terra. 

LE PREVISIONI

La Noaa (National oceanic and atmospheric administration)  prevede che l’attuale ciclo solare aumenterà e raggiungerà il picco nel 2024. Becker sostiene che prevedere le tempeste solari è come prevedere i terremoti: semplicemente non abbiamo il controllo sulla situazione. Ha detto che ci sono circva il 10% di probabilità che nel prossimo decennio «accadrà qualcosa di veramente grande che potrebbe potenzialmente spazzare via Internet». Per questo lo studioso e il suo team stanno osservando il sole e monitorando i bagliori che, ha detto, raggiungono la Terra in 8 minuti. E questo consente di impostare  l'allarme per la possibile interruzione del campo magnetico in 18 e 24 ore. 

«Se riceviamo un avvertimento, ogni minuto conta perché puoi mettere i satelliti in modalità provvisoria. Puoi togliere i trasformatori dalla rete, in modo che non friggano - ha spiegato Becker - quindi è possibile prendere misure per mitigare il problema. E poi, più a lungo termine, stiamo parlando di rafforzare Internet. E questa è, ovviamente, una sfida economica perché è una specie di polizza assicurativa. Potresti non averne mai bisogno e costerebbe migliaia di miliardi», spiegando che la maggior parte delle grandi aziende non ha incentivi economico per rafforzare il proprio sistema in questo momento.

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