Tangenti in Lombardia, valanga
di arresti: coinvolti anche politici

Tangenti per gli appalti, 12 arresti tra Lombardia e Piemonte: coinvolti politici e funzionari pubblici
Tangenti per gli appalti, 12 arresti tra Lombardia e Piemonte: coinvolti politici e funzionari pubblici
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Martedì 7 Maggio 2019, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 11:00

Decine di arresti in Lombardia e Piemonte per tangenti legate ad appalti pubblici. I carabinieri di Monza e la guardia di finanza di Varese stanno eseguendo 43 ordinanze di custodia cautelare, di cui 12 in carcere, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Dda milanese su due gruppi criminali operativi tra Milano e Varese costituiti da esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori. Sono 95 in totale le persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere aggravata dall'aver favorito un'associazione di tipo mafioso, finalizzata a corruzione, finanziamento illecito ai partiti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazioni per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abuso d'ufficio.

Tra gli arrestati ci sono il consigliere regionale Fabio Altitonante, sottosegretario all'area Expo della Regione Lombardia e il consigliere comunale milanese e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella, candidato alle Europee. L'operazione della Dda di Milano ha tra i protagonisti, per uno dei filoni dell'inchiesta, l'imprenditore del settore rifiuti e bonifiche ambientali, Daniele D'Alfonso della Ecol-Service srl, anch'egli arrestato.

Sono diversi i filoni dell'inchiesta che stamane ha portato a eseguire 43 ordinanze cautelari firmate dal gip Raffaella Mascarino. Uno di questi riguarda gli appalti targati Amsa, l'azienda dei rifiuti milanese e parecchie partecipate pubbliche. Un altro, il filone varesino e che ha come personaggio principale l'ex coordinatore provinciale di Varese Gioacchino Caianiello (anche lui tra i destinatari del provvedimento del gip Mascarino) riguarda il Piano di governo del territorio e le sue varianti. Ma per inquirenti e investigatori il personaggio principale dell'inchiesta è l'imprenditore Daniele D'Alfonso con la sua Ecol-Service, uno dei quali risponde dell'aggravante di aver favorito la 'ndrangheta, in quanto con gli appalti ottenuti in cambio di tangenti avrebbe dato lavoro agli uomini della famiglia calabrese dei Molluso di Buccinasco. Ed è lui che, secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori, attraverso fittizie consulenze e altre utilità, avrebbe 'ricompensatò Tatarella con cui, come emerge dalle intercettazioni, si sarebbe incontrato da Berti, il ristorante milanese non molto lontano dagli uffici della Regione e già venuto a galla in molte indagini milanesi, e che ora nel linguaggio degli indagati è diventato «la mensa dei poveri», definizione che ha dato il nome all'indagine della Dda.

C'è anche un episodio di «istigazione alla corruzione» nei confronti del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che è parte offesa e non risulta indagato. Da quanto si è saputo, il Governatore non avrebbe denunciato l'episodio. Fontana nei giorni scorsi si sarebbe anche recato al Palagiustizia milanese probabilmente per chiarire l'episodio.

L'episodio di istigazione alla corruzione nei confronti di Fontana è contestato all'ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese, Gioacchino Caianiello. Nel frattempo nella maxi inchiesta il consigliere regionale Fabio Altitonante, accusato di corruzione, è finito agli arresti domiciliari, mentre il consigliere comunale milanese e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella, candidato alle Europee, entrambi di Forza Italia, sono finiti in carcere per associazione per delinquere e corruzione.


L'inchiesta è coordinata dal Procuratore Aggiunto e responsabile della Dda Alessandra Dolci e dai pm Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno.

Delle 43 persone destinatarie del provvedimento, firmate dal gip Raffaella Massacrino, 12 sono finite in carcere, 16 ai domiciliari, 3 con obbligo di dimora e 12 con obbligo di firma. Di queste solo 9 sono accusate di associazione a delinquere. Sono duecentocinquanta i militari, tra carabinieri e finanzieri impegnati dalle prime luce dell'alba nell'esecuzione misure cautelari nelle province di Milano, Varese, Monza e Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino e Asti.

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