Pdl, Bocchino: «Epurato da Berlusconi»
Il premier: vediamo lealtà di Fini

Berlusconi e Bocchino in una foto del 2009 (foto Alessandro Di Meo - Ansa)
Berlusconi e Bocchino in una foto del 2009 (foto Alessandro Di Meo - Ansa)
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Giovedì 29 Aprile 2010, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:27
ROMA (29 aprile) - C' stata una direttiva di Berlusconi durante Ballar che chiedeva la mia testa. Cos il finiano Italo Bocchino a Montecitorio commenta le sue dimissioni da vicepresidente dei deputati del Pdl.



Secondo Bocchino, il premier commette «l'errore di colpire il dissenso, ma questo non porta lontano il partito. Il Pdl sta diventando il partito della paura, altro che partito dell'amore», ha affermato ancora il deputato finiano. Pronta la replica del presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto: così destabilizza il partito.



Non possiamo perdere tempo in questo modo, ci sono cose più urgenti e importanti da fare adesso. C'è una crisi internazionale, dobbiamo occuparci di questo e altro ancora. Non si possono passare intere giornate a discutere di beghe interne, sono state invece le parole dette dal premier Silvio Berlusconi ieri, a cena con alcuni senatori del Pdl a palazzo Grazioli. Il Cavaliere è deluso e indignato per l'andazzo di questi giorni con paginate intere sui giornali che parlano di un Pdl spaccato in due e un governo a passo ridotto e logorato. Senza contare le risse da pollaio in tv che hanno esposto al pubblico ludibrio il partito danneggiando l'immagine del centrodestra e le troppe assenza in aula mentre si votano provvedimenti importanti.



Il premier, questa mattina, a chi ha avuto modo di incontrarlo, avrebbe espresso tutta la sua amarezza per lo stato della coalizione. Il Cavaliere, raccontano, ce l'ha con Gianfranco Fini e i suoi fedelissimi che dopo la direzione nazionale del Pdl hanno giurato di non fargliene passare una. Adesso, sarebbe stato il ragionamento del premier, vediamo cosà faranno in Parlamento. Berlusconi si è detto comunque convinto di andare avanti lo stesso, perché - ha spiegato - ce lo chiede la gente, abbiamo i numeri per farlo e noi non siamo degli irresponsabili. Un modo, riferiscono alcuni presenti, per escludere il voto anticipato (che resta un'extrema ratio per ora solo minacciata) e ipotetici governi tecnici di fronte a chi pronostica scenari da crisi di governo già ad autunno.



Il premier, però, confida sulla lealtà al governo e al Pdl più volte sbandierata da Fini in questi giorni, anche in tv. E attende l'ex leader di An alla prova dei fatti, soprattutto in Parlamento, a cominciare dal

ddl sulle intercettazioni telefoniche e i decreti attuativi del federalismo fiscale. Non capisco perchè ce l'ha con me, sarebbe stato il suo ragionamento. Quanto alla nuova battuta d'arresto di ieri dell'esecutivo in aula sul ddl lavoro, Berlusconi non se l'è presa con i finiani, precisando che ieri mancavano soprattutto i nostri.



Bocchino: Berlusconi ossessionato da me, mi ha detto "Farai i conti con me".
«Berlusconi è ossessionato da me, è da almeno un anno che chiede a Fabrizio Cicchitto la mia testa, perché ritiene che non possa esserci uno non allineato», ha spiegato Bocchino commentando le sue dimissioni e svelando poi il retroscena di un colloquio con Berlusconi prima di una puntata di Ballarò su Rai 3.



«Berlusconi mi ha pure chiamato - ha raccontato - per dirmi di non andare in televisione, di non dire cose che non condivideva in una telefonata, con toni concitati, mi ha pure detto: "Farai i conti con me"». Bocchino gli ha detto «non esiste partito al mondo dove il capo del partito chiami un esponente della minoranza interna per dire che non deve andare a rappresentare le posizioni della minoranza interna in un dibattito televisivo».



È evidente «che c'è tentativo di sterilizzazione del dissenso», ha affermato Bocchino, insistendo sulla mancanza di democrazia all'interno del Pdl. «È evidente il tentativo di Berlusconi di arrivare ad una epurazione mia per colpire l'area a me vicina, essendoci stata una sua direttiva», ha spiegato Bocchino. «Ho confermato le mie dimissioni per far comprendere che il problema è politico e non di posti - ha aggiunto -. Questo permetterà di contrastare il centralismo carismatico che dà prova della sua esistenza».



Si apre ora il capitolo del sostituto di Bocchino.
Un altro finiano, Fabio Granata, avverte: non pensino di calare dall'alto un nome. Bocchino ha preso la decisione nella notte in una riunione con i colleghi e con il placet di Fini, che avrebbe convenuto sull'opportunità di «non tirare troppo la corda» e di «dare un segnale distensivo» anche nei confronti del presidente del Consiglio. «Dicono che non è una epurazione - commenta Benedetto Della Vedova - ma in ogni caso si tratta di un dimissionamento fortemente voluto».



L'assemblea del gruppo parlamentare del Pdl che doveva discutere sul "caso Bocchino" è stata quindi revocata. Era stato lo stesso premier a chiedere di chiudere in tempio rapidi il caso Bocchino. Per la sostituzione del vicecapogruppo i tempi comunque non saranno brevi.



Per Umberto Bossi Bocchino «aveva esagerato», quindi ha fatto bene a dimettersi.




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